Canossa

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27 gennaio 1077: l’usurpazione papale coglie una vittoria che poi pagherà carissima

Il 27 gennaio 1077 l’Imperatore Enrico IV è costretto ad umiliarsi a Canossa dal papa Gregorio VII che pensa giunto il momento di cogliere e mettere a frutto le liti tra i principi tedeschi per invertire e ribaltare l’asso gerarchico imperiale ponendosi al di sopra dell’Imperatore.  Per ricattarlo e piegarlo ha deciso di scomunicarlo. Matilde di Canossa lo invita a fare atto di devozione, in ginocchio, a piedi nudi nella neve. Così il papa, tronfio di orgoglio, pensa di averlo sottomesso.
E’ una vera e propria usurpazione “amazzonica” nel segno dell’eviramento spirituale.
Le manovre sovversive e l’insolenza di Gregorio non gli porteranno bene.
Enrico IV, una volta rafforzatosi, ignorerà la seconda scomunica pronunciata arbitrariamente nei confronti dell’Imperatore e si rivolgerà contro Roma che saccheggerà nel 1084.
Il papa politicante verrà deposto e sostituito da Clemente III, prenderà la fuga e riparerà a Salerno presso i normanni di Roberto il Guiscardo. Ma anche costui diffiderà del papa di Canossa e lo terrà prigioniero fino alla morte che lo coglierà in uno stato di frustrazione e di impotenza.

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