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Castrazione volontaria

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Complimenti. ce l’avete fatta! 

Solo attraverso un cambiamento culturale e profondo possiamo costruire una società più egalitaria e ridurre la violenza di genere. Sono appena 15, drammaticamente nessuno a sud del Lazio, i centri per uomini maltrattanti. La loro esistenza, spesso precaria per i tagli ai fondi sociali, va raccontata. Sono quei posti dove si affacciano gli uomini che hanno raggiunto la consapevolezza di fare del male, che non giustificano più con loro stessi gesti impulsivi o molto più frequentemente gesti di dominio che ritengono ‘da uomini’ di dover esercitare. Sono luoghi dove gli uomini si lasciano aiutare, centri dove trovano ascolto e ricevono gli strumenti per cambiare. Perchè cambiare si può e si deve.

”In quel momento volevo che stesse zitta, pensavo ‘taci un attimo e fammi parlare’. Dopo aver agito in modo violento mi sono subito pentito ed ho realizzato che avevo sbagliato. La mia reazione è stata eccessiva, ero preoccupato per lei. Era una cosa che non avrei mai pensato di fare. Voglio capire perchè sono arrivato a fare questo, è una cosa di cui non vado fiero. La mia preoccupazione è: perchè l’ho fatto?” è una testimonianza tra le migliaia raccolta nel centro Ldv di Modena (Liberiamoci della violenza). Dirsi ‘non avrei mai pensato mi potesse accadere’ è una delle frasi ricorrenti di quel campionario di quotidianità del male che appartiene a quegli uomini che esercitano la violenza per avere ragione o farsi ascoltare. ”Mi fa star male sapere quello che ho fatto. La violenza che ho commesso la ritengo orribile. Non sono una persona violenta, non ho mai commesso cose del genere. Io voglio che non succeda mai più. Voglio capire cosa mi ha spinto a farlo, sono stato sorpreso anch’io della mia reazione”. Questi uomini che hanno capito sono proprio i violenti che una comunità che crede nel cambiamento può recuperare.

E’ del 2009 il primo centro italiano, il C.a.m. di Firenze che è tra i più noti avamposti di questo lavoro con gli uomini, presieduto da Alessandra Pauncz. E poi c’è l’Emilia Romagna dove i centri sono più di uno e a Modena c’è il primo interamente pubblico, Ldv appunto. Uno degli psicologi impegnati in questo lavoro, Alessandro De Rosa, racconta: ”sono uomini ‘normali’, raramente presentano rilevanti problematiche psicologiche o disturbi di personalità. La violenza contro le donne è un fenomeno trasversale ed è un pregiudizio pensare che si manifesti solo o soprattutto in contesti di degrado sociale, in ambienti dove sono presenti droga, patologie psichiatriche, miseria economica”. Generalmente all’inizio l’uomo tende a giustificarsi raccontando di ”aver perso il controllo”, in questo modo de-responsabilizzandosi “non ci ho più visto, non mi sono reso conto”. Il passo persino più difficile per queste persone è raggiungere la consapevolezza che non solo quella fisica è violenza ma molti altri comportamenti di sottomissione psicologica ed economica lo sono (quella sessuale è persino ovvio ricordarla). Soprattutto tra le mura domestiche.

La fragilità emotiva, la scarsa autostima, il timore di abbandono, la gelosia sono le emozioni convertite in rabbia violenta. Nei centri di aiuto si elaborano forme non distruttive per gestire sentimenti spiacevoli, ”il nostro lavoro – aggiunge De Rosa – ha lo scopo di portare gli uomini a comprendere che la violenza non è un atto di perdita di controllo ma è una scelta e un’azione intenzionale e che ci sono sempre delle alternative alla violenza”.

Questa la mappa italiana: Il cerchio degli uomini a Torino e Brescia; Il centro Uomini non più violenti promosso da Il Varco che è a Milano e anche a Bergamo e quello Mediazione Penale sempre a Milano. Il White Dove “Lato oscuro degli Uomini” a Genova; il Centro uomini maltrattanti (C.A.M.) di Firenze (dove tra l’altro si può fare un test online e anonimo), il gemello di Ferrara, i due Ldv di Modena e Rimini, il centro Trattamento delle violenze a Forlì; in Trentino Alto Adige il centro Consulenza per uomini a Bolzano, Cambiamenti a Rovereto, Interpares a Trieste a Roma Relazioni libere dalla violenza presso Solidea della Provincia di Roma.

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