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Chi sbarca ad Anzio?

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non gli angloamericani ma personaggi storici della sinistra e della destra radicale per ricordare il Che

Ernesto Che Guevara, idolo di gruppi, associazioni, movimenti di destra? Ebbene si, dalla Francia all’Italia, sempre più gruppi di destra apprezzano il Che, il rivoluzionario che ha combattuto contro ogni forma di imperialismo a fianco degli umili e degli oppressi. Ad affermarlo è Mario La Ferla con il suo saggio “L’altro Che”. Attraverso una meticolosa e originale documentazione egli tenta di superare luoghi comuni e pigre falsità, perché la cronaca, e soprattutto la storia, siano meno incompiute e bugiarde.
Sarà proprio questo il tema dell’interessante convegno organizzato dai ragazzi di Libertà e Azione, una delle associazione culturali più attive sul territorio. L’associazione anziate ha infatti organizzato per mercoledì 7 ottobre, alle ore 18.00 presso l’ex scuola elementare Saragat a Santa Teresa, la presentazione del libro “L’altro Che. Ernesto Guevara mito e simbolo della destra militante” di Mario La Ferla.
Al convegno interverranno lo scrittore e politico italiano, fondatore di Terza Posizione, Gabriele Adinolfi e lo scrittore ed ex Brigatista Valerio Morucci. E’ stato invitato anche l’autore, la cui presenza non è però confermata a causa dei suoi impegni in Grecia.
Interessante è la contrapposizione dei due personaggi che interverranno alla conferenza, ovvero Adinolfi e Morucci: il primo iniziò ad interessarsi di politica durante gli anni della contestazione studentesca. Nel 1968 Adinolfi frequentò gli ambienti romani del Movimento sociale italiano per un breve periodo, in particolare la sezione di Piazza Bologna.
Dal 1970 si spostò nell’area extraparlamentare di estrema destra. Fu prima membro di Fronte Studentesco, poi di Avanguardia Nazionale, di Lotta di Popolo ed infine di Alternativa Studentesca.
Nel 1976 con Peppe Dimitri e Roberto Fiore, fondò il movimento Lotta Studentesca che nel ’77 assunse dal 1977 il nome più noto di Terza Posizione.
Adinolfi oggi, dopo un esilio di circa venti anni, è un saggista, commentatore, analista, redattore e in qualche caso caporedattore (della rivista Orion e del sito internet Noreporter) e sostenitore di alcune battaglie sociali e culturali, come le occupazioni a scopo abitativo (OSA).
Egli partecipa a dibattiti su globalizzazione e geopolitica, possibilità di rinascita europea, imperialismo statunitense, scenari futuri. Nel 2004 ha inoltre fondato il Centro Studi Polaris che produce dvd, quaderni su argomenti specifici (geopolitica della droga e del petrolio; immigrazione), corsi quadri, corsi di comunicazione e studi vari.
Valerio Morucci invece è un ex brigatista, leader della cosiddetta Colonna Romana. Nella sua militanza nelle Brigate Rosse partecipò tra l’altro al sequestro di Aldo Moro, al cui tragico epilogo dice di essersi opposto. Inizia la sua militanza politica nel Movimento del ’68 per poi aderire all’organizzazione extraparlamentare di Potere Operaio. Dopo lo scioglimento di Potere Operaio, nel 1973, tenta la formazione di organizzazioni politico-militari (terroriste), tra le quali le Formazioni Comuniste Armate F.C.A, parte delle quali confluirono infine (nel 1976) nelle Brigate Rosse.
Incaricato del Fronte Logistico della Colonna Romana, Morucci ( il cui nome di battaglia nelle BR era ‘Matteo’) partecipa tra l’altro all’agguato di via Fani a Roma. Durante il sequestro di Aldo Moro il ruolo di Valerio Morucci fu fondamentale: responsabile logistico e personaggio di maggior prestigio ed esperienza della colonna Romana, si incaricò  insieme alla sua compagna Adriana Faranda della distribuzione di tutti i comunicati delle BR e di tutte le lettere di Moro, sfuggendo sempre ai tentativi di intercettazione delle Forze dell’Ordine. Inoltre Morucci partecipò al vivace dibattito all’interno della colonna e con il responsabile del Comitato Esecutivo delle BR Mario Moretti riguardo allo svolgimento e all’esito finale del sequestro. Apparentemente contrario (come anche la Faranda e qualche altro componente minore della colonna romana) all’esecuzione del Presidente. Arrestato nel 1979, Morucci ricevette più condanne all’ergastolo, portate poi a ventidue anni e mezzo.
Morucci fu  tra coloro che si dissociarono formalmente dalla causa delle BR , chiarendo con la propria testimonianza gli eventi criminali a cui aveva preso parte pur senza contribuire alla cattura di altri brigatisti. Ottenne poi il regime di semilibertà e la libertà condizionale, finendo di scontare la sua pena nel 1994.
Dopo la militanza terroristica ha pubblicato alcuni libri, come “Ritratto di un terrorista da giovane” o “La peggio gioventù”, in cui racconta la sua vita prima, durante e dopo l’esperienza nelle BR e Patrie galere. “Cronache dall’oltrelegge” che descrive la sua esperienza carceraria.

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