Ma
Qualcuno penserà che sono un bastian contrario, ma non avrà colto nel segno.
Io sono reazionario per i progressisti e progressista per i reazionari;
io sono pagano per i cristiani e cristiano per i pagani;
io sono ateo per gli spiritualisti e metafisico per gli atei;
io sono borghese per i comunisti e comunista per i borghesi;
io sono maschilista per le femministe e femminista per i maschietti;
io sono tollerante per i bigotti e severo per gli sbracati;
io non sono di destra per la destra e non sono di sinistra per la sinistra;
io sono vax per i novax e novax per i vax;
io sono esterofilo per gli sciovinisti e patriota per gli esterofili;
io sono nazionalista per i cosmopoliti e internazionalista per i sovranisti;
io sono autoritario per i democratici e libertario per gli autoritaristi;
io sono sociale per gli individualisti e antisociale per i collettivisti;
io sono anarchico per gli uomini d’ordine, e uomo d’ordine per gli anarchici;
io sono nostalgico per quelli che pensano di nascere adesso e futurista per quelli che s’aggrappano al passato;
io sono moderato per gli estremisti e profondamente radicale per i moderati;
io sono catastrofista per gli ottimisti e portatore d’entusiasmo per quelli che già si sentono sconfitti.
Sono un bastian contrario? No, sono soltanto – o quantomeno provo ad esserlo – profondamente e radicalmente fascista: ovvero uomo di tradizione e di rivoluzione, in cerca costante della sintesi e nemico di tutte le gabbie binarie delle varie idiozie democratiche, già perfettamente liquidate quasi un secolo fa (1930) da Ortega Y Gasset.
Pertanto, fin quando avrò fiato ed energia, continuerò a fustigarvi dietro qualsiasi riparo prefabbricato abbiate pensato di potervi riparare per continuare a giocare questo gioco di società che, se non altro, avete avuto il buon gusto di non definire più rivoluzione.