mercoledì 17 Dicembre 2025

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Interviene la magistratura

La Procura di Milano ha notificato 13 ordini di consegna a altrettante case della moda che avrebbero “utilizzato manodopera cinese in condizione di pesante sfruttamento”. Le maison coinvolte sono: Dolce & Gabbana, Prada, Versace, Guccio Gucci, Missoni, Ferragamo, Yves Saint Laurent, Givenchy, Pinko, Coccinelle, Adidas, Alexander McQueen Italia, Off-White Operating.

Le reazioni politiche
“Il pubblico ministero Paolo Storari, insieme ai carabinieri del Nucleo ispettorato del lavoro, ha notificato 13 ordini di esibizione documentale ad altrettanti marchi del lusso – da Dolce & Gabbana a Prada, da Versace a Gucci, passando per Missoni, Ferragamo, Yves Saint Laurent, Givenchy, Pinko, Coccinelle, Adidas, Alexander McQueen Italia e Off-White Operating. Tutti coinvolti, a vario titolo, nelle inchieste sugli opifici cinesi clandestini che operano come subfornitori in condizioni di sfruttamento e illegalita’”. Lo afferma Marco Grimaldi di Avs intervenendo nell’Aula di Montecitorio.

“Non si tratta di episodi isolati – prosegue il vicecapogruppo rossoverde alla Camera – ma di un sistema strutturato che appalta e subappalta fino a sette livelli, che tollera laboratori-dormitorio illegali, dove lavoratrici e lavoratori, spesso migranti, sono costretti a turni massacranti senza diritti, senza sicurezza, senza dignità. È li’ che nascono le borse da migliaia di euro prodotte a pochi spiccioli e rivendute con ricarichi fino al 10.000%. È li’ che si suda sfruttamento, e dove purtroppo, si muore. Come il giovane del Bangladesh, deceduto nel 2023 a Trezzano sul Naviglio nel suo primo giorno di lavoro. Chiediamo con urgenza una comunicazione in Aula della Presidente del consiglio Giorgia Meloni, insieme ai ministri Urso e Calderone. Basta con le difese d’ufficio, basta con gli audit di facciata, basta con le leggi che proteggono i forti e abbandonano i deboli. Serve verità, serve giustizia, serve una riforma radicale delle filiere produttive. E serve il coraggio di dire i nomi, perché chi produce lusso sulla pelle degli ultimi non può più nascondersi. Il vero prestigio dell’Italia – conclude Grimaldi – non sta nei loghi cuciti sulle etichette, ma nei diritti garantiti a chi quelle etichette le cuce. Basta lavoro povero in un’Italia ricca, basta moda per super ricchi costruita sullo sfruttamento. La dignità del lavoro non è negoziabil

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