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Chione amò Apollo

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e ce lo ricorda questo Solstizio

Chione – Neve – non è intrigata dalle conferenze mondiali sul clima. L’emisfero boreale che si accosta al Solstizio è candido di neve e ghiaccio, con buona pace di anidridi, ozoni e amenità quotidiane globalmente surriscaldate.
Che arroganza, mezzuomini! Pensare di poter mutare l’immutabile, space cowboys che deviano asteroidi masturbando neutroni, persuasi di poter avvelenare il fluido del mondo. Dei consessi mal riusciti dei mal riusciti di Copenaghen, Chione si cura poco, giusto il tanto per dare una lezione ai fanatici surriscaldati e trasferire l’Artico alle nostre latitudini.
Che diletto, le auto ruzzolanti, gli aeroporti strabordanti del verminaio vacanziero represso, i treni soppressi. Eccoli vociare, i buffoni del progresso tecnologico ad AV (alta vacuità)!
Chione, dicevo, si vantava di esser più bella di Artemide che, per questo, la trafisse! Le accadde, prima, di amare Apollo, non l’ultimo scientista.
Buon Solstizio

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