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Ci si poteva pensare prima

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Nel nuovo piano casa saranno obbligatorie le regole antisismiche

Per effettuare lavori di ampliamento delle case sarà obbligatorio rispettare le normative antisismiche. La bozza del decreto legge sul piano casa esaminata questa mattina dal preconsiglio dei ministri, che l’ADNKRONOS è in grado di anticipare, prevede l’introduzione dell’obbligo, da parte dei progettisti incaricati di occuparsi dei lavori, di documentare il rispetto delle norme antisismiche.

L’articolo 2-bis del dl introduce così le norme che il governo ha annunciato dopo il terremoto in Abruzzo. In particolare la norma prevede che, per gli interventi ”di ampliamento nonché di demolizione e ricostruzione di immobili e gli interventi che comunque riguardino parti strutturali di edifici” non potranno essere realizzati e non potrà essere concesso alcun premio di cubatura ”ove il progettista non abbia documentalmente provato il rispetto della vigente normativa”, che introduce appunto le nuove misure. Sempre con lo stesso articolo viene anticipata, al 30 giugno 2009, l’introduzione delle nuove norme antisismiche, contenute nella legge 186 del 2004 e finora rinviate, l’ultima volta con il decreto legge milleproroghe al 30 giugno 2010.

La bozza del decreto legge, composta da 6 articoli e recante ‘Misure urgenti in materia di edilizia, urbanistica e opere pubbliche’, prevede anche che i lavori di manutenzione ordinaria e straordinaria, di costruzione o demolizione di pareti, per eliminare le barriere architettoniche, potranno essere effettuati senza dover richiedere alcun titolo abilitativo. Ma anche l’istallazione di ascensori, solo se interni agli edifici, e mutamenti di destinazione d’uso, che non necessitano di lavori, e le aree di sosta, potranno essere realizzati con una semplice autocertificazione.

Anche l’istallazione dei pannelli solari, fotovoltaici e termici non avrà più bisogno di specifiche richieste, purché siano senza serbatoio di accumulo e vengano realizzate al di fuori di alcune zone (tipo A fissato dal d.m. 1.444 del 1968).

Non solo. Non sarà più vincolante il parere della soprintendenza per effettuare i lavori sugli immobili che si trovano nelle aree paesaggistiche. Le autorizzazioni rilasciate dall’amministrazione competente non potranno quindi essere più annullate dall’organo, che potrà esprimere un ”parere non vincolante”. La bozza del decreto legge rivede alcune norme del decreto legislativo 146 del 2004 del ‘codice dei beni culturali e del paesaggio’. Si allentano anche le sanzioni per i trasgressori, che non dovranno più pagare la somma ”equivalente al maggiore importo tra il danno arrecato e il profitto conseguito” ma una somma ”pari al valore d’estimo delle opere realizzate”.

Il ministro per i Rapporti con le Regioni Raffaele Fitto ha precisato che ”il testo del provvedimento, così come concordato, sarà oggetto di esame specifico e preventivo nel corso di una apposita riunione della Conferenza Unificata e che solo in seguito sarà esaminato dal Consiglio dei Ministri”.  Da parte sua il presidente della Conferenza delle Regioni Vasco Errani ha fatto sapere: ”Saremo particolarmente attenti alla verifica dei contenuti applicativi e che sia stato quindi rispettato l’accordo tra Governo e Regioni, in particolare che ci sia il pieno rispetto della legislazione antisismica senza alcuna deroga o rinvio, e che sia garantita la qualità del governo del territorio, dei valori ambientali, culturali e paesaggistici, e delle norme conseguenti”.

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