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Cina sulla difensiva

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Prove di autarchia totalitaria

Niente più dispositivi Apple nei luoghi di lavoro sensibili, come agenzie governative e altri uffici analoghi. Limiti temporali per l’uso di smartphone e tablet da parte dei minorenni. Divieto di parlare e vestirsi in modo “dannoso per lo spirito del popolo cinese”. Se la prima misura è già diventata operativa, gli altri due provvedimenti sono contenuti in progetti di legge in fase di approvazione.
È questa, in ogni caso, la stretta che sta per attuare la Cina per consolidare la propria sicurezza nazionale, da un lato, e risolvere alcuni importanti problemi sociali, dall’altro. Due esigenze che si fondono in un’unica necessità: rivedere alcuni dei comportamenti quotidiani per scongiurare rischi per il Paese e per la stabilità della nazione.
L’ultima notizia riportata è quella del Wall Street Journal, secondo cui il Dragone avrebbe ordinato ai funzionari delle agenzie governative centrali di non utilizzarle né portare iPhone, prodotti Apple o di altri brand stranieri sul posto di lavoro. Pare che nelle ultime settimane i dipendenti abbiano ricevuto istruzioni dai loro superiori in gruppi di chat o riunioni lavorative.
Perché optare per una decisione del genere? La direttiva farebbe parte della campagna di Pechino per ridurre la dipendenza dalla tecnologia straniera e migliorare la sicurezza informatica. Non è un caso che il Paese stia cercando in tutti i modi di limitare i flussi di informazioni sensibili al di fuori dei confini cinesi. Questione di sicurezza interna, dunque, che costringerà una buona parte di cittadini ad adattarsi alle esigenze nazionali.

Sicurezza nazionale
La mossa di Pechino potrebbe avere un effetto dissuasivo per i marchi stranieri in Cina, inclusa Apple, con la Mela di Cupertino che domina il mercato degli smartphone di fascia alta oltre la Muraglia e considera la Cina uno dei suoi mercati più grandi, facendo affidamento su di essa per circa il 19% delle sue entrate complessive.
Per anni le autorità cinesi avrebbero vietato ai funzionari governativi di alcune agenzie di utilizzare gli iPhone per lavoro, ma ora l’ordine sarebbe stato ampliato. In tutto questo non c’è niente di strano, visto che le restrizioni cinesi rispecchiano divieti simili adottati negli Stati Uniti contro Huawei e i funzionari che utilizzano TikTok.
Sul fronte della sicurezza, Pechino potrebbe essere preoccupata per l’accesso backdoor ai dati dei dipendenti pubblici. Sul fronte economico, la Cina probabilmente accoglierebbe con favore l’aumento della quota di mercato per i produttori nazionali, ha affermato al Wsj Paul Haenle, ex direttore del Consiglio di sicurezza nazionale sotto gli ex presidenti Usa George W. Bush e Barack Obama. Ricordiamo che Pechino aveva già esortato le sue agenzie e le imprese statali a sostituire la tecnologia straniera, inclusi computer, sistemi operativi e software, con prodotti nazionali.

Computer, vestiti, smartphone
Dal punto di vista pedagogico, la recente bozza dei provvedimenti stabiliti dalla Cyberspace Administration of China (Cac) è una spinta più ampia da parte delle autorità della Cina per frenare e prevenire la sottomissione degli under 18 ad app e dispositivi elettronici.

Qual è il suo contenuto?
I bambini sono stati suddivisi in diverse fasce di età, ognuna delle quali con specifiche restrizioni. Il tempo davanti allo smartphone per chi ha un’età inferiore agli otto anni sarà limitata ad un massimo di 40 minuti al giorno. I bambini tra gli otto e i 16 anni potranno invece utilizzare il telefono per non più di un’ora al giorno. Infine, chi ha un’età compresa tra i 16 ei 17 anni dovrà accontentarsi di utilizzare il dispositivo per un massimo di due ore.
Infine, come ha scritto la Cnn, in Cina si sta parlando di un progetto di legge, non ancora in vigore e soggetto a modifiche, che vieta di parlare e vestirsi “dannosi per lo spirito del popolo cinese”. Le clausole controverse suggeriscono che le persone che indossano o costringono altri a indossare abiti e simboli che “minano lo spirito o feriscono i sentimenti della nazione cinese” potrebbero essere detenute fino a 15 giorni e multate fino a 5.000 yuan (680 dollari). Anche coloro che creano o diffondono articoli o discorsi che lo fanno potrebbero subire la stessa punizione. Le modifiche legali proposte vietano anche “insulti, calunnie o violazioni in altro modo dei nomi di eroi e martiri locali”, nonché atti vandalici contro le loro statue commemorative.

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