giovedì 13 Marzo 2025

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Ammesso e non concesso che lo sappiano

Mentre la curva dei contagi da coronavirus mostra i primi segnali di stabilizzazione, il governo inizia a ragionare sulla fase due dell’emergenza sanitaria, quella della riapertura graduale dell’Italia.
Come ha spiegato il premier Giuseppe Conte, si tratta in pratica di quello che viene considerato un periodo di “convivenza con il virus”. Una fase in cui progressivamente saranno adottate misure meno restrittive rispetto a quelle attuali. Poi ci sarà la fase 3, l’uscita dell’emergenza, della ricostruzione, del rilancio.
Che cosa sappiamo della fase due?
Per ora la data di inizio è incerta. Tutto dipende dai dati sui contagi in arrivo nelle prossime settimane. Quello che al momento appare probabile è che questa fase potrebbe essere caratterizzata da un test di massa per scoprire chi si è già immunizzato perché ha già avuto il Covid 19 e magari neanche se ne accorto
Per passare alla fase due, appare dunque necessario lavorare sui test sierologici, molti ancora non proprio affidabili. Si tratta in pratica di esami rapidi del sangue che identificano la presenza di anticorpi al virus e quindi se il contagio è già avvenuto con la conseguente immunizzazione.
Questi test potranno aiutare ad avere un’idea più chiara sul numero di persone che hanno avuto il virus in Italia, oltre ai casi diagnosticati.
Lo scopo è quello di definire se una persona è stata colpita dal virus, anche inconsapevolmente, e quindi per un certo periodo di empo è immune. Dati cruciali se si vuole ripartire.

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