venerdì 19 Luglio 2024

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I nemici degli uomini sono anche nemici dei boschi

La mano del vandalismo ha colpito il patrimonio forestale siriano, di cui è proprietario il popolo siriano. I boschi siriani subiscono aggressioni quotidiane per mano dei gruppi terroristici armati e di chi li supporta. La sorte peggiore l’hanno
avuta i boschi alla frontiera con la Turchia, a nord e a nord-ovest, che costituiscono il patrimonio forestale principale della Siria. Ciò va imputato al fatto che la Turchia offre facilitazioni logistiche e supporto armato ai gruppi terroristici, assicurando loro un rifugio temporaneo e protezione, sia penetrando i boschi di confine che attraversandoli fino a raggiungere la Siria, rifornendoli di armi, pertanto questi boschi rappresentano un covo adatto per i gruppi armati che vi si nascondono grazie all’alta concentrazione di alberi. 
Uno degli stratagemmi a cui ricorrono più spesso i gruppi armati nello sfruttamento dei boschi per compiere le loro azioni criminali contro il popolo siriano, è l’appiccare incendi per tenere occupate le autorità competenti nel loro spegnimento, riuscendo ad attraversare il bosco e a raggiungere altre zone, coperti dal fumo. Ciò che colpisce l’attenzione è il fatto che la parte turca è preparata a spegnere gli incendi non appena essi vengono appiccati o che prevede ch’essi vengano appiccati, il che fa presumere che sia stata preavvisata per tempo.
Le aggressioni e gli incendi ai boschi si sono diffusi a vaste aree, tra cui si ricordano i boschi attigui ai villaggi di Maland, Ayn al – Beyda ed altri.
Il crimine peggiore riguarda l’incendio appiccato ai boschi di Zayniyah, a ovest di Jisr Shaghour, laddove il fuoco si è diffuso a estese superfici boschive, e le autorità competenti hanno avuto grandi difficoltà grandi nello spegnerlo a causa dei rilievi impervi della regione e della natura montagnosa della zona. Un altro incendio si è esteso a zone protette di al-Frenlok, bruciando una prima stima di circa 150 ettari  di conifere. Gli esperti hanno stimato che i costi di queste operazioni terroristiche armate ammontano a milioni di dollari, e se consideriamo che il valore economico di un albero di età di circa 50 anni supera 196 mila dollari americani, è possibile quantificare le gravi perdite derivanti da questi incendi, senza menzionare la difficoltà di ripristinare questi boschi, che necessita di centinaia di anni.
Tutto ciò per far sì che i gruppi armati si infiltrino ed entrino nel territorio siriano, minacciando la sicurezza della Siria e dei suoi cittadini.

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