Ricordate “La stangata”? Bene, in Bulgaria ne hanno organizzata una in grande stile. Il più grande imbroglio mai realizzato per vincere una singola partita. Roba da professionisti da una parte, quella dei bari. Dall’altra, quella degli imbrogliati, roba da stupidi, superficiali e soprattutto avidi. Occasione della megatruffa è stato il derby Cska-Levski, i due club della capitale, Sofia, che sono i più importanti della Bulgaria, divisi da una rivalità che attraversa tutto il Paese, coinvolgendo anche i tifosi delle altre società. Domenica ha vinto 2-0 il Cska, ex squadra dell’Esercito, contro un Levski, che era il club della Polizia, impossibilitato a essere all’altezza della sfida. Appunto per via della grande stangata.
Ufficialmente iniziata giovedì con l’arrivo nella sede del Levski di un fax proveniente dal Rubin Kazan, ambiziosissima e ricchissima società campione di Russia. Conteneva la richiesta di acquisto di quattro giocatori, i migliori del Levski, con relative offerte economiche, decisamente allettanti. Per Zhivko Milanov e il macedone Darko Tasevski l’offerta era di oltre un milione di euro. Appena inferiori quelle per il brasiliano Zé Soares e il marocchino Youssef Rabeh. Venerdì compariva a Sofia un dirigente del Rubin, di cui nessuno ha mai fatto il nome, per ribadire l’urgenza del suo club: i giocatori dovevano partire subito per la Russia perché la squadra era decimata dall’influenza suina e proprio per questo aveva ottenuto un permesso straordinario dalla Uefa per la riapertura del mercato. In una conferenza stampa i dirigenti del Levski spiegavano le motivazioni di una mossa suicida alla vigilia del derby col Cska: la rinuncia ai quattro migliori atleti avrebbe garantito i soldi per il futuro del club. Gli allibiti giornalisti bulgari contattavano dirigenti e allenatore del Rubin, sentendosi dire che non c’era alcun interesse per altri giocatori, primo perché il mercato è chiuso, secondo perché non c’era stata nessuna epidemia di influenza. Come lo stesso Levski (0-1 dal Villarreal in Europa League), anche il Rubin era infatti appena rientrato da una trasferta, con sconfitta (1-3 a Kiev in Champions), di Coppa. Facile quindi controllare lo stato di salute dell’organico. Ma al presidente del Levski, Todor Batkov, tutto ciò non bastava. I quattro giocatori sabato mattina partivano dunque alla volta di Kazan, poi raggiunti dal direttore amministrativo, Konstantin Bazhdekov. Ma il loro viaggio di fermava a Mosca, dove li accoglieva una persona che si presentava come Mark Berger, che li sistemava in albergo in attesa delle visite mediche e li “distraeva” con l’offerta di 500.000 euro a testa per la stagione a Kazan.
amara sorpresa — Domenica mattina, dopo le visite in una clinica moscovita, la sorpresa. Visto che i documenti per l’ingaggio dei quattro non comparivano, i dirigenti del Levski cercavano invano di contattare il numero telefonico indicato nel fax. Un telefono mobile e non quello ufficiale del club. Nessuna risposta. E nel frattempo era scomparso anche il presunto Berger (in effetti esiste un uomo d’affari con questo nome, ma non è fra i dirigenti del Rubin). A quel punto Bazhdekov decideva per il rientro, ma vano risultava il tentativo di giungere a Sofia in tempo per l’inizio del derby col Cska. Mentre mezza Bulgaria cominciava a ridere del Levski e l’altra mezza andava a nascondersi per la vergogna, i quattro atterravano infine in Bulgaria giusto in tempo per sapere il risultato finale che aveva sancito la prevedibile vittoria del Cska (prossimo avversario della Roma in Europa League) e relegava il Levski a un ottavo posto in campionato che è il peggiore della storia del club. Il neoprimo ministro bulgaro, Boyko Borisov, ha annunciato che saranno svolte indagini approfondite su questa ridicola storia. Intanto sarà interessante vedere se Batkov (partito all’improvviso per la Grecia) e Bazhdekov, dopo aver perso la faccia in un modo così vergognoso e ridicolo, sapranno trovarne una di bronzo sufficiente per restare al comando di quello che dovrebbe essere un grande club, che il 1? ottobre ospiterà la Lazio in Europa League.