giovedì 26 Dicembre 2024

Conta più o meno di un fico secco?

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Frattini frena La Russa. Le scuse del ministro della Difesa non cancellano le parole pronunciate contro l’Alto commissariato dell’Onu per i rifugiati che aveva criticato i “respingimenti” degli immigrati (“Non conta un fico secco”), e il collega di governo alla Farnesina precisa: “Le organizzazioni internazionali vanno sempre rispettate anche quando sbagliano”.
Frattini prende le distanze da La Russa condannando il tono usato dal ministro della Difesa nel criticare l’Unhcr ma non il contenuto della politica governativa sull’immigrazione: “Il rispetto delle regole – ha spiegato Frattini – è garanzia e tutela anche per tutti quegli immigrati regolari che hanno seguito le leggi. La politica della sinistra sull’immigrazione è a scapito dell’identità italiana ed europea”.
La Russa. Dopo aver parlato di organizzazione che “non conta un fico secco”, e di comportamenti “disumani o criminali” della rappresentante italiana Laura Boldrini, La Russa torna a difendere le scelte dell’esecutivo e il lavoro che svolgono i marinai italiani nel riaccompagnare nei porti libici i migranti che vengono intercettati in acque extracomunitarie, ma si dice “dispiaciuto” per le parole usate contro la rappresentate dell’Onu per i rifugiati: “Non ho niente contro la signora Boldrini; se si è sentita offesa me ne dispiace”. Attenua i toni, ma a rialzare la voce ci pensa Maurizio Gasparri: “Ce ne freghiamo”, rincara il capogruppo Pdl al Senato.
Reazioni. “Non si capisce a che titolo parli questa signora Boldrini e, per dirla con La Russa, ce ne freghiamo”, dice Maurizio Gasparri.

Pier Ferdinando Casini, leader dlel’Udc invoca invece una maggiore riflessione: “Che il ministro della Difesa dichiari guerra all’Onu non mi sembra un’idea geniale. La Russa ogni tanto si dovrebbe ricordare che è ministro della Difesa e prima di parlare dovrebbe pensarci non una ma dieci volte”. Per Massimo D’Alema, “l’attacco verbale del ministro della Difesa Ignazio La Russa all’Onu è indecente”. L’esponente del Pd sostiene che “i ministri della Repubblica dovrebbero studiare le convenzioni internazionali a cui ha aderito l’Italia, a cominciare dalla Convenzione di Ginevra”.

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