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Corto maschiese

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Decimati nei gioielli di famiglia

Le misure del maschio si stanno riducendo a causa dell’inquinamento. Lo afferma il sito Sex and Rome, riportando lo studio del sito inglese TheyFit specializzato nella commercializzazione dei preservativi.
Gli “adetti ai lavori” d’Oltremanica hanno confrontato la lunghezza media di un pene inglese in erezione: dieci anni fa era di 15,4 centimetri, mentre oggi si ferma a 12,95. Solo statistiche parziali, certo, ma che confermano lo studio condotto solo scorso anno dall’Università di Padova, che aveva rivelato come negli ultimi 60 anni il pene italico si fosse ridotto in lunghezza del 10 per cento.
I maggiori reponsabili del preoccupante restringimento sarebbero gli agenti inquinanti e i cambiamenti climatici, in grado d’influenzare il sistema endocrino. A livello globale, infatti, i più dotati sono gli africani, mentre i coreani chiudono loro malgrado questa classifica molto particolare. I sudanesi (16.47 centimetri) inseguono in vetta i sorprendenti ecuadoriani (17,77 cm), mentre le posizioni di coda sono tutte asiatiche, con una media di 10,9 centimetri per i giapponesi e di 9,66 per i nordcoreani.
Il maschio italiano invece si difende, con una media “onorevole” di 15,7 cm. Sesto posto nel mondo e al vertice (una volta tanto) nell’Unione Europea

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