Garzon sospeso mentre cerca d’imprigionare i morti
Sospeso dalle funzioni Baltasar Garzon. L’assemblea plenaria del Consiglio generale del potere giudiziario (Cgpj), il Csm spagnolo, ha deciso la misura cautelare nei confronti del magistrato dell’Audiencia Nacional, rinviato a giudizio mercoledì per aver aperto una causa contro i crimini del franchismo senza averne le competenze.
Al termine di una riunione straordinaria durata due ore, i 18 componenti del Consiglio hanno approvato la misura all’unanimità. Si sono astenuti il membro togato Margarita Robles e il vicepresidente del Cgpj Fernando de Rosa, due dei tre membri del Consiglio di cui il più famoso magistrato spagnolo aveva chiesto la ricusazione. Prima del rinvio a giudizio, Garzon aveva chiesto il trasferimento temporaneo alla Corte Penale internazionale dell’Aja, su cui si dovrebbe pronunciare il Consiglio. Garzon aveva avviato un’inchiesta penale sul generale Francisco Franco e altri 22 ex alti funzionari del suo regime, tutti deceduti, per crimini contro l’umanità in relazione alla scomparsa di 100mila persone (?!).
Il che francamente è grottesco non solo perché il “terrore” nazionale nulla ha che vedere con i sabbah di sangue consumati dai repubblicani non esclusivamente sui nemici ma su migliaia e migliaia di inermi neutrali e persino su componenti di fazioni interne, ma anche perché le esecuzioni franchiste seguirono i crismi della legalità.
Garzon non è nuovo nella caccia alle streghe e nella repressione del passato. La mania di grandezza lo possiede. Per il resto ci viene in mente De André e applaudiamo al gorilla.
