venerdì 19 Luglio 2024

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Presidenzialismo o Cancellierato: Berlusconi vuole scompaginare la ragnatela oligodemocratica

 

 

    Il presidente del consiglio Silvio Berlusconi ha colto l’occasione del voto per il ballottaggio e per il referendum per mandare un messaggio preciso: non intende assolutamente mollare nonostante le polemiche di questi giorni in seguito alle inchieste di Bari, anzi è pronto a rilanciare e a riunire il governo per mettere a punto il programma per il prossimo anno. I titoli dei giornali sulle inchieste baresi che ogni giorno riservano nuove rivelazioni con interviste a ragazze che avrebbero partecipato a feste con il premier, lo hanno infastidito (“Visto che titoli? Pazzesco…”), ma davanti alla sua gente che lo ha atteso al seggio allestito alla scuola media Dante Alighieri dove andava a votare con la mamma, Berlusconi ha ritrovato il buon umore. “Perché non dovrei tener duro?” ha replicato ai sostenitori che lo hanno invitato a non “mollare”: “Adesso facciamo un incontro in cui mettiamo giù il programma di governo del prossimo anno”.
Il Cavaliere, ha spiegato le difficoltà incontrate dal suo governo nel realizzare il programma promesso agli elettori. “Il programma – ha rilevato – è tutto da realizzare. Ci sono cose impossibili perché abbiamo ricevuto una eredità che è pesante. Quando uno ha il 110% del Pil come debito tutto diventa difficilissimo”.
Per fare di più ci vorrebbe il presidenzialismo con l’eliminazione del bicameralismo perfetto, molto spesso criticato da Berlusconi: “Una riforma costituzionale così forte – ha spiegato il premier – non si può fare però, se c’è una divisione così assoluta tra una parte e l’altra”.
Il presidenzialismo garantirebbe una maggiore efficienza perché si accorcerebbero i tempi per le decisioni, ma secondo Berlusconi il paese non è pronto: “Le riforme che si possono fare sono quelle accettate da tutti, altrimenti uno fa una violenza rispetto agli altri, anche se avremmo i numeri per farle. Quando si fa una riforma così importante, è necessario che la maggioranza del Paese sia decisa verso quella direzione”.
Se la riforma in senso presidenzialista risulterà impossibile, è allora necessario, secondo Berlusconi, reintrodurre la modifica che già era stata fatta con la devolution per dare maggiore potere al presidente del Consiglio che oggi è solo “primus inter pares”: “Non è logico che in una squadra se uno non funziona non possa essere sostituito”. Elettori del Pdl e tifosi milanisti lo hanno trattenuto a lungo fuori del seggio – dove è stato accompagnato da Guido Podestà, candidato alla Provincia di Milano – per parlare di politica e di calcio e Berlusconi è riuscito anche a ironizzare sulla vicenda delle veline. Quando si è fatto fotografare con una sostenitrice, un amico della donna ha gridato: “Guarda che ti mettono su come una velina”. “Con un po’ di applicazione – ha scherzato il premier – ce la può fare”.

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