La vicenda del celebre “martire antifascista” torna d’attualità allorché la TV italica riscopre illazioni e falsità che di storico hanno ben poco ma che pure fanno molto comodo alla vulgata dominante. La Repubblica “nata dalla resistenza” continua a spargere menzogna per evitare salutari “crisi di rigetto” da parte del popolo “cornuto e mazziato”.
Anno sfortunato, anno scocciante, anno insopportabile questo 2004:
esso fa cifra tonda con troppe ricorrenze spiacevoli, tra le quali
quella del “D Day” non è l’unica, almeno per noi. Ricordo di aver già
dedicato qualcosa – su Rinascita – al rapimento e all’uccisione del
deputato socialista Giacomo Matteotti, avvenuta il 10 giugno 1924,
per l’appunto.
Quello di Giovanni Minoli è un televolto più ingrassato che nuovo e
non è nuova la tesi proposta dal programma da lui presentato (RAI
EDUCATIONAL, “LA STORIA SIAMO NOI”, ore 8,15-9, giorno 9 giugno) tesi
che sostiene l’esistenza di una mazzetta versata dalla compagnia
petrolifera americana Sinclair Oil al governo Mussolini, con
l’intenzione di aggiudicarsi la possibilità di effettuare ricerche in
esclusiva su alcuni territori della Sicilia e della pianura padana.
Tutto ciò è francamente inattendibile, visto che dette ricerche non
ne è rimasta traccia, e le concessioni non si comprano per nulla.
D’altronde l’istituzione dell’AGIP alla fine degli anni 20 ed il
successivo sfruttamento dei pozzi albanesi (Elbasan) non fanno che
rinforzare la smentita: Gli storici chiamati in causa durante la
trasmissione (le solite vecchie ciabatte marx-papiste) non si sono
mai chiesti dove l’Italia si procurasse il greggio che le era
necessario? Sempre più dalla vicina Romania, sempre meno negli Usa ma
questo non l’hanno detto, naturalmente.
In sé e per sé certe cose – tanto evidenti – dovrebbero essere facili
da appurare, ma di fatto lo sono meno: la democrazia è corrotta?
Come vedete lo era anche il fascismo: questo è ciò che i media
cercano di fare credere alla gente.
Finora non abbiamo spaziato tra le novità sensazionali, come vi
sarete accorti. È il programma televisivo, l’analisi e le conclusioni
che esso propone, ad invitare alla più energica delle contestazioni,
al di là di quelle che furono le ragioni che determinarono
l’aggressione dell’esponente socialista. Secondo Minoli, che sembra
palare a memoria, Matteotti fu volutamente fatto sopprimere da
Mussolini, perché non rivelasse al Parlamento la storia di corruzione