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Così si vantano di trovare il punto G

Si può calcolare, monitorare e “validare” l’orgasmo femminile? Secondo una startup di Cipro la risposta è sì. Si chiama Relida Limited e assicura di aver creato un algoritmo che può identificare il punto G delle donne con un’esattezza fino al 86 per cento. O meglio, ha descritto la sua idea in alcune slide – parte della presentazione del progetto – che sono poi finite su Twitter. E condivise migliaia di volte.
L’idea della startup
Il cosiddetto “pitch” della startup è stato pubblicato sul profilo Twitter di Stu Nugent, manager della società di sex toy Lelo. La presentazione gli era stata mandata via LinkedIn proprio dai fondatori di Relida Limited e lui, scioccato dall’idea, ha deciso di condividerla con i suoi follower. Definendola il «peggiore pitch che abbia mai ricevuto». Relida Limited, si legge nella prima slide, «è la società che ha invento il primo vero algoritmo che può identificare l’orgasmo femminile». Ambiziosa partenza, senz’altro. Poi un po’ di dati: «Circa il 26 per cento delle donne fingono l’orgasmo ogni volta che fanno sesso» e «dal 25 al 76 per cento delle donne ammettono di aver finto a un certo punto delle loro vite». E poi arriviamo al vero motivo per cui gli startupper hanno deciso di lavorare sull’algoritmo. Poiché è così difficile capire come funziona il mitico «punto G» delle donne, altrettanto difficile è sviluppare dei sex toy adeguati. La soluzione? Il loro algoritmo. L’idea non è stata presa molto sul serio da Stu Nigent, che mentre condivide le immagini commenta: «Ho ricevuto questa presentazione da una startup per il benessere sessuale femminile (di cinque uomini) che può confermare e validare l’orgasmo e che può aiutare la mia società a sviluppare migliori sex toys. Qui qualche slide, per la vostra gioia/rabbia».

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