Americani colpevoli per l’uccisione di 49 reclute irachene avvenuta giorni fa. Ad accusare gli Usa è addirittura il primo ministro iracheno, imposto da Bush. Ma quando l’obiettivo è di aizzare lo scontro di civiltà e giustificare la propria presenza in Iraq, non c’è occasione che si perde per far scorrere un po’ di sangue. E timide e risibili proteste non cambieranno le cose.