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Distrutti i reperti dell’attentato di Brindisi

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Il grande fratello cancella con arroganza le prove dei suoi delitti.

 

Ore 4.00 a.m. lunedì scorso. Un’esplosione fortunatamente senza vittime ma non senza danni. Ad andare a fuoco è stato il laboratorio della Polizia scientifica all’interno della Direzione centrale della Polizia a Roma, un grosso complesso sulla Tuscolana che riunisce tutti gli uffici centrali e i reparti del ministero degli Interni. Non risulta esserci nessuna ipotesi di dolo. Domenica scorsa e lunedì avevano fatto registrare uno dei maggiori picchi di caldo. Il ponentino non si era ancora alzato come negli ultimi giorni per placare un po’ l’afa e il termometro.

 

COLPA DI CARONTE – Insomma il colpevole più evidente è Caronte, l’anticiclone che si è abbattuto sull’Italia in quei giorni. Ma allora perché la notizia non è trapelata? Un pizzico di imbarazzo nella vicenda in effetti ci sarebbe. L’intervento dei vigili del fuoco in piena notte (il centro della polizia si trova in una’area verde ai limiti della città) ha limitato i danni ma nel frattempo sono andati distrutti diversi reperti che erano nel laboratorio per essere analizzati. Casi di nera importanti. Ed è proprio su questo fronte che in questi giorni, facendo la spunta, risultano mancare all’appello reperti anche della bomba di Brindisi. All’interno del laboratorio c’era almeno uno dei reperti legati a Giovanni Vantaggiato, il 68enne responsabile dell’esplosione di fronte alla scuola “Morvillo Falcone” di Brindisi dove, lo scorso 19 maggio, ha perso la vita la studentessa Melissa Bassi. Non si sa per adesso di quale degli indizi sequestrati a Vantaggiato si tratta. Potrebbero essere le tre bombole con innesco già pronto sequestrate dalla polizia nell’uliveto di proprietà del padre, oppure di qualcosa rinvenuto nei luoghi dell’attentato. Secondo alcune fonti la prova era già stata campionata, dunque valutata e registrata. Non ci dovrebbero essere conseguenze nel processo (anche perché Vantaggiato è reo confesso, peraltro anche di un altro attentato). Ma intanto si stanno ancora rimettendo a posto i pezzi dell’ufficio devastato dall’esplosione e non si può escludere qualche altra brutta sorpresa.

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