11 anni fa, Carlos Castaneda compiva l’ultimo volo verso la trasformazione finale raggiungendo l’essenza dello sciamanesimo tolteco.
“Mi dedicai alla lettura di miti e leggende e così facendo arrivai a una nuova scoperta: nei libri che leggevo, tutti interpretazioni di miti e leggende, si avvertiva in modo quasi palpabile la presenza di un’unica mente. Gli stili differivano, ma la pulsione che stava dietro le parole era sempre la stessa: anche in una tematica astratta com’è quella del mito e della leggenda, gli autori riuscivano sempre a inserire osservazioni su loro stessi. La motivazione autentica di quelle opere non era l’argomento dichiarato, ma l’affermazione del sé. Non me ne ero mai reso conto prima”.