sabato 20 Luglio 2024

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Intervista a Dick Marty ad opera di Audrey Tilve.
Dick Marty, politico svizzero, procuratore antidroga del Canton Ticino, ha puntato l’indice sulla mafia albanese-kosovara per i traffici di droga, le pulizie etniche e gli espianti d’organi dei serbi.
 
Dick Marty, lei è diventato l’uomo delle rivelazioni straordinarie. I voli segreti della CIA nel 2006, oggi questo rapporto sugli espianti fatti dall’esercito per la liberazione del Kosovo.
Il rapporto è stato approvato oggi pomeriggio. Si tratta di una prima tappa Quale sarà la prossima?
“Il Consiglio d’Europa, l’assemblea parlamentare, ha dato un segnale forte e estremamente chiaro, con una maggioranza che nessuno si aspettava.
Le autorità politiche che hanno delle responsabilità in quella regione, i tribunali competenti dovranno agire.
Il rapporto è stato preso seriamente, anche dalle autorità americane che hanno detto chiaramente. Adesso spetta alle autorità, alle istituzioni che hanno il potere effettivo in questa regione di dare seguito a questa raccomandazione.
Che è solo una richiesta di giustizia, una giustizia che sia vera, che non si limiti a cacciare i piccoli delinquenti ma tutti, una giustizia capace di porteggere efficacemente i testimoni non solo fino al processo ma anche dopo”?.
Lei indica in Hashim Thaci il padrino di della rete mafiosa locale. Pensa di avere in mano le prove per portarlo in tribunale? Il signor Thaci è citato in tutti i rapporti di tutti i tipi, della polizia, dei servizi segreti – dossier normalmente non pubblici, dei servizi segreti, di cui lei effettivamente parla nel suo rapporto, ma abbiamo a disposizione prove inconfutabili? Thaci ha appena vinto le elezioni e continuerà a governare il Kosovo.
“Volevo dire che è da 15 anni che il suo nome compare in tutti i rapporti. Che si tratti di dossier della polizia, dei servizi segreti, ma anche di criminologi. Bisognerebbe chiederci perché fino a a ora non ci sia mai stata una vera indagine, perché tolleriamo i dubbi.
Al di là dell’aspetto giuridico e penale, c’è quello politico : quando assumiamo degli impegni politici, non possiamo essere lambiti dal dubbio, senza che ci sia un chiarimento”?.
Ultima domanda, l’espianto di organi di cui lei parla, sarebbe avvenuto in modo particolare in Albania. L’Albania collabora o no? Come obbligarla? Per arrivare a questo bisognerebbe politicizzare il processo far fare pressione dall’Occidente? Lei cosa ne pensa?
“Bisognerà avere soprattutto la volontà politica per arrivare alla verità. Il timore è che si faccia un’inchiesta che serva da alibi per dire che non è successo niente e che tutto va bene”.

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