Nella notte tra il 15 e il 16 marzo 1945, a Parigi, commetteva suicidio lo scrittore Pierre Drieu La Rochelle
La sua testa non era probabilmente in pericolo, ma fece la sua scelta stoica, evitando di svilire se stesso e il suo impegno.
Aveva lasciato scritto: “Ho agito consapevolmente, nel pieno della vita, secondo l’idea che ho dei doveri dell’intellettuale. L’intellettuale, lo studioso, l’artista, non è un cittadino come tutti gli altri. Ha dei doveri e dei diritti superiori a quelli degli altri. (..) E’ il ruolo degli intellettuali, o almeno di un certo tipo di essi, quello di andare al di là degli avvenimenti, di tentare cammini rischiosi, di percorrere tutte le strade possibili della storia. (…) Sì, non sono un patriota qualunque, un piccolo nazionalista; sono un internazionalista. Non sono solo un Francese, sono un Europeo. Anche voi lo siete, senza saperlo. Ma abbiamo giocato ed io ho perduto. Esigo la morte”.