“La platea nazional popolare per eccellenza di Sanremo mi consacrerà definitivamente ‘italiano vero’ dopo l’esilio finito nel 2002”. Emanuele Filiberto di Savoia gioca con le parole del celeberrimo brano di Toto Cutugno per raccontare – in un’intervista all’ADNKRONOS – lo spirito con cui porterà al Teatro Ariston, con Pupo e il tenore Luca Canonici il brano ‘Italia amore mio’. Un’intervista in cui annuncia anche: “Dopo l’esperienza con il movimento con il movimento Valori e Futuro e quella con l’Udc con la politica ho chiuso. Ho voltato pagina, ora voglio fare la tv. E’ la cosa che amo e che voglio continuare a fare”.
D’altronde è stata proprio la tv, con i collegamenti dall’estero con ‘Quelli che il calcio’ tra il ’95 e il ’97, a riavvicinare il principe agli italiani prima ancora della fine dell’esilio. Poi sono arrivati ‘Ballando con le stelle’ e ‘I Raccomandati’ (“che sta andando benissimo, perché Pupo è grande intrattenitore”) ed ora Sanremo: “Per me è un sogno, ancora non realizzo bene cosa accadrà. Ma so che ci andrò con umiltà e con una canzone che ho scritto con il cuore, con onestà e che mi rispecchia”. Emanuele Filiberto racconta la preparazione che sta affrontando in vista del debutto da cantante: “Prendo lezioni di canto e di interpretazione. Ma mi sto preparando soprattutto mentalmente perché questa canzone si canta con l’anima”, dice prima di spiegare che a cantare sul palco inizierà Pupo, poi attaccherà lui cantando: “Io credo nella mia cultura e nella mia religione, per questo non ho paura di esprimere la mia opinione. Io sento battere più forte il cuore di un’Italia sola che oggi più serenamente si specchia in tutta la sua storia”. Ma ci tiene a sottolineare che il brano “non ha nulla a che fare con l’elogio della monarchia come qualcuno ha scritto, ma è semplicemente una lettera d’amore di un cittadino italiano vissuto all’estero che adesso può tornare nel suo Paese ed è così che deve essere interpretata”.
Se gli si chiede cosa penserebbero i nonni, Umberto II di Savoia e Maria Josè, vedendolo a Sanremo, Emanuele Filiberto risponde con franchezza: “Io non so cosa i miei nonni avrebbero pensato vedendomi sul palco di Sanremo e sinceramente non ci penso. Oggi siamo nel 2010 e anche se ho un grande rispetto per la mia famiglia e per la mia storia, bisogna guardare avanti. Ho fatto una scelta che è quella di entrare nel mondo dello spettacolo, di fare televisione. Credo però che i miei nonni sarebbero fieri”.
Anche se la prima reazione alla proposta di Pupo di proporre il brano agli organizzatori del festival fu dargli del pazzo, ora Emanuele Filiberto è determinato e sostenuto dalla moglie, l’attrice francese Clotilde Courau: “La sua reazione è stata molto bella. Mi accompagnerà alle prove e io la vorrei in platea anche al festival”.
Ma la prima grande fan di Emanuele Filiberto cantante è la più grande delle sue due figlie, Vittoria di sei anni: “A volte quando torno a casa la sera la trovo nella vasca da bagno che canta il ritornello. E questo è il regalo più grande”. Quanto alla politica, il principe è molto ‘richiesto’ ma in questa fase della sua vita non ne vuole più sapere: “Ricevo tante lettere non solo da monarchici ma da tantissimi cittadini italiani e anche da tanti politici, che mi chiedono, specialmente ora sotto elezioni, di presentarmi, schierarmi, presenziare ad eventi, dare una mano, ecc. Ma adesso ho voltato pagina. Sto bene in tv. La politica è molto chiusa in questo momento e non c’è spazio per nuovi individui e nuove idee. Mentre in tv credo ci sia spazio per nuovi personaggi. Non posso dire cosa succederà fra dieci, quindici o vent’anni ma oggi come oggi la politica per me è un capitolo chiuso. Amo la tv. Voglio fare questo mestiere e farlo bene”, conclude.
Il Savoia da ballerino a canzonettista in una vergogna infinita. La dinastia sembrava aver toccato più volte il fondo, ma il fondo proprio non .
E allora come potranno restar tali i monarchici? Potranno, potranno… Più mona di così!