Home Colored E mo’ che dicono la Boldrini e la Idem?

E mo’ che dicono la Boldrini e la Idem?

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Corrente di corruzione e lobby gay

 

Papa Francesco ha ammesso che nella Curia romana esiste una “corrente di corruzione” e che c’è una “lobby gay” in Vaticano, aggiungendo: “Bisogna vedere cosa possiamo fare al riguardo”. A riferirlo è il sito cileno Reflexion y Liberacion. Bergoglio – secondo la testata sudamericana – l’ha detto giovedì scorso durante un’udienza con rappresentanti della Clar, la Confederazione di Religiosi dell’America Latina e dei Caraibi. Una notizia che, se confermata, andrebbe ad avvalorare le indiscrezioni dei mesi scorsi su Vatileaks e sul quadro di corruzione che avrebbe indotto Benedetto XVI alle dimissioni.  
Interrogato sulla sua volontà di riforma, Francesco – racconta il sito – ha risposto: “Eh sì, è difficile. Nella curia c’è gente santa, santa davvero. Ma esiste anche una corrente di corruzione, anche questa esiste, è vero. Si parla di una lobby gay ed è vero, è lì… Ora bisogna vedere cosa possiamo fare al riguardo”. E ancora: “Non posso essere io a fare la riforma, queste sono questioni di gestione e io sono molto disorganizzato, non sono mai stato bravo per questo”.  
Poi ha aggiunto di aver fiducia nella commissione cardinalizia che ha creato con questo incarico. “Lì abbiamo a (Oscar) Rodriguez Maradiaga, che è latinoamericano, c’è anche
(Francisco Javier) Errazuriz, e sono molto ordinati. Anche quello di Monaco di Baviera (Reinhard Marx) è molto ordinato: loro sapranno portarlo avanti”, ha continuato il Papa.
Dalla sala stampa vaticana non è arrivata una smentita. Padre Federico Lombardi, interpellato sulla vicenda dallaFrance Presse, ha detto di non avere “alcuna dichiarazione da fare sui contenuti della conversazione” dato che si trattava di “un incontro di carattere privato”.
Una conferma indiretta, e piuttosto imbarazzata, viene invece dalla Presidenza della Consiglio Latino
Americano dei Religiosi che in una nota “lamenta profondamente la pubblicazione di un testo con riferimento alla conversazione mantenuta con il Santo Padre Francesco”. I dirigenti del Clar non smentiscono quanto riportato dai siti, ma ricordano che “la conversazione che si è sviluppata a partire da domande poste al Papa dai presenti”. “In questa circostanza – precisa la nota – non è stata fatta nessuna registrazione della conversazione, ma poco dopo è stata elaborata una sintesi della medesima in base ai ricordi dei partecipanti”. Secondo i dirigenti del Clar, “questa sintesi, che non include le domande poste al Santo Padre, era destinata alla memoria personale dei partecipanti e per nessun motivo alla pubblicazione, cosa per la quale d’altra parte, non è stata chiesta nessun autorizzazione”. “E’ chiaro che su questa base – si legge ancora – non si possono attribuire al San Padre, con certezza, le espressioni singolari contenute nel testo, bensì solo il suo senso generale”. La presidenza della CLAR, dunque, lamenta profondamente quanto è accaduto e la confusione che ha potuto provocare”. Il comunicato è firmato da suor Mercedes Leticia Casas Sanchez, presidente del Clar, e da padre Gabriel Naranjo Salaza, segretario generale del medesimo organismo.

 

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