E sì

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è arrivato il momento di rivedere le norme sulle intercettazioni…

 

È stata costruita «una campagna di insinuazioni e sospetti nei confronti del presidente della Repubblica e dei suoi collaboratori: una campagna costruita sul nulla».Lo ha detto il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, avvicinato dai giornalisti all’Aquila, dopo aver partecipato alle celebrazioni del 238° anniversario della Guardia di Finanza. Da qualche giorno alcuni quotidiani hanno sollevato l’ipotesi, pubblicando delle intercettazioni, di un coinvolgimento del Colle nel tentativo dell’ex ministro dell’Interno ed ex vicepresidente del Csm Nicola Mancino di fare pressioni sui magistrati di Palermo, che lo indagano per falsa testimonianza nell’ambito delle stragi mafiose del ’92-’93.

Il Capo dello Stato ha spiegato con toni estremamente decisi che questa «campagna» è stata costruita «sul nulla». Cioè, ha spiegato, «si sono riempite pagine di quotidiani con le conversazioni telefoniche intercettate in ordine alle indagini giudiziarie in corso sugli anni delle più sanguinose stragi di mafia degli anni 1992-93». E, ha detto ancora, «sono state fatte interpretazioni arbitrarie e tendenziose, ci sono state talvolta persino versioni manipolate». Ma Napolitano ha voluto anche sottolineare che «coloro che sono intervenuti sulla vicenda, e stanno intervenendo, avendo una seria conoscenza del diritto e delle leggi, e dando una lettura obiettiva dei fatti, hanno ribadito l’assoluta correttezza del comportamento della presidenza della Repubblica». Un comportamento «ispirato soltanto a favorire la causa dell’accertamento della verità anche su quegli anni».

«Ho reagito con serenità e la massima trasparenza» agli attacchi che hanno investito il Quirinale, ha garantito il presidente, che continuerà «ad andare avanti nel modo più corretto ed efficace anche attraverso i necessari coordinamenti dell’azione della magistratura».

Intercettazioni. Quella della riforma delle norme sulle intercettazioni è «una scelta che spetta al Parlamento», ma è una questione che già da tempo andava «affrontata e risolta sulla base di un’intesa la più larga possibile», ha aggiunto.

Di Pietro. «Il presidente della Repubblica dovrebbe sapere bene che nessuno, neppure lui è al di sopra e al di fuori della legge. Prendiamo atto che avalla il comportamento dei suoi più stretti collaboratori che hanno tentato di interferire in una inchiesta penale in corso», afferma il leader dell’Idv, Antonio Di Pietro.

Fini. «L’equilibrio, l’imparzialità e l’alto senso dello Stato con i quali il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, svolge il suo mandato di massimo garante della Costituzione e di supremo Magistrato – scrive il presidente della Camera, Gianfranco Fini, in una nota – si manifestano in ogni occasione e sono alla base del rispetto e della gratitudine di cui gode tra tutti gli italiani. Il suo alto impegno al servizio del Paese ha un valore ancor più rilevante in questa difficile fase della società nazionale, il cui legame con le Istituzioni deve essere salvaguardato da ogni forma di irresponsabile delegittimazione».

E sì è arrivato il momento di rivedere le norme sulle intercettazioni…
Faranno una nuova Legge Mancino?

 

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