venerdì 19 Luglio 2024

È tutta colpa degli americani?

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E, in tal caso, chi è che lavora attivamente per loro?

È tutta colpa degli americani?
Una gran parte di responsabilità l’hanno dal 1916 quando, divenuti creditori degli inglesi, decisero che gli Imperi Centrali dovessero essere strangolati e, dal 1917, intervennero in Russia, dapprima inviando e scortando Trotsky, quindi armando i bolscevichi tramite la Croce Rossa e infine evitando che Lenin finisse in bancarotta. Da allora partì la grande offensiva per inginocchiare l’Europa, ma gli anticorpi si mostrarono notevoli e l’avanzata dei fanti rossi di Wall Street fu bloccata in Polonia e in Germania prima che sorgesse una nuova primavera dall’Italia.

È tutta colpa degli americani?
Sicuramente il loro impegno nella Guerra di Spagna e la costituzione dei propri servizi segreti collegati strattamente a quelli russi (con i quali intrapresero spedizioni in Tibet) furono scelte criminali.
Più delinquenziale fu armare e finanziare Stalin e offrirgli mezza Europa al punto di modificare i piani d’invasione europea e rinunciare ai Balcani per concedere ai complici russi d’invadere e opprimere più terre e popoli.

È tutta colpa degli americani?
Certamente l’aver reso la Russia una potenza militare fu colpa degli angloamericani, ma anche l’averla lasciata diventare una potenza atomica lascia pensare. Le complicità con Mosca nei servizi americani e nella stessa Amministrazione Presidenziale per la cessione dei segreti atomici furono notevoli.
Se i coniugi Rosenberg vennero sacrificati, Alger Hiss, che fu tra i fondatori dell’Onu e uno stretto collaboratore di Roosevelt e Truman, fu condannato a soli cinque anni dopo che la Casa Bianca e la Cia ebbero fatto di tutto per evitare che venisse processato e poi per inquinare, inutilmente, le prove.

È tutta colpa degli americani?
La promessa fatta ai Paesi ocidentali di difenderli dall’espansionismo comunista fu generalmente disattesa e la minaccia russa servì a tenere sotto cappella gli alleati, così come, specularmente, avveniva dall’altra parte, ma sulle scelte strategiche Usa e Urss andarono molto spesso a braccetto.

È tutto merito degli americani?
L’implosione del comunismo in Russia fu sicuramente favorita dal braccio di ferro con gli americani in seguito all’ennesima violazione degli accordi di spartizione e al tentativo improvvido di Mosca di entrare nell’Heartland, ma in gran parte fu effetto della propria crisi morale, economica e politica e delle azioni della Germania e della Chiesa.

È tutto merito degli americani?
Lo smantellamento dell’Unione Sovietica fu l’effetto di decenni di tirannia e di una radicata volontà dei popoli di liberarsi da sì brutali e fallimentari oppressori.

È tutta colpa degli americani?
Il revanscismo dell’espansionismo dispotico russo fiorì grazie alla mano tesa dagli americani, già con Clinton sotto consiglio di Kissinger. Perché avevano – e hanno – bisogno della minaccia russa sul nostro fianco per tenere l’Europa sotto scacco e impedire che nasca una linea corretta nello spazio eurasiatico. E fu così che già sotto Eltsin invitarono Mosca a riarmarsi e a riorganizzarsi.

È tutta colpa degli americani?
Il disarmo dell’Ucraìna nel 1994 (che poi fu anche un disarmo dell’Europa) fu opera degli americani. Così lo furono gli accordi presi con Mosca nel novero del patto di amicizia Russia-Nato (rimasto in piedi fino a novembre 2021!) che non previde armamento nucleare delle nazioni entrate nel Patto Atlantico, illuse che questo le avrebbe protette dalle mire nuovamente espresse dal rapace vicino, ma permise in compenso che a Kaliningrad fossero aumentate le testate atomiche russe puntate sull’Europa.

È tutta colpa degli americani?
La grande offensiva energetica che è partita a inizio millennio e ha prodotto guerre, devastazioni, sommosse, stravolgimenti, è opera degli americani. In quella strategia sono entrati a far parte dei players minori coinvolti su tutti gli scenari con ruoli per il contenimento europeo: jihadisti, wahhabiti, turchi, russi. Questi ultimi stanno fungendo da loro gendarmi nel Sahel e in Libia e ormai fanno anche manovre insieme con gli statunitensi in Siria. Usa e Russia continuano a intraprendere missioni spaziali congiunte.

È tutta colpa degli americani?
Difendere il Dollaro combattendo la minaccia oggettiva rappresentata dall’Euro, dominare i mercati energetici, di cui sono divenuti grandi produttori, non permettere ai soli concorrenti reali (europei e cinesi) di avvantaggiarsi nella ristrutturazione ed evitare che si mettano un po’ troppo d’accordo tra di loro: a questo si riassume la politica americana degli ultimi anni.
Considerarli i principali responsabili di quanto accade ovunque ci può stare.

È tutta colpa degli americani?
In Ucraìna le tensioni sono partite da quando Kiev ha manifestato l’intenzione di entrare a far parte della Ue. Da quel giorno, russi e angloamericani hanno gettato benzina su ogni fuoco.
Ci sta che gli angloamericani  abbiano fatto sponda su un sentimento popolare per sfruttarlo, ma quel sentimento popolare è stato prodotto dalle angherie dei russi, così come la gran parte delle svolte armate che hanno infiammato quella terra sono state effettuate o animate proprio dai russi.
Chi sostenga che il sentimento anti-russo in tutta l’area (europea come asiatica) che fu sotto il tallone di Mosca per due secoli o almeno per quarantacinque anni, sia stato creato artificialmente dagli angloamericani è un idiota. Essi hanno semplicemente capitalizzato la stupida ferocia di una potenza brutale e ottusa che ha disgustato chiunque abbia annesso.

È tutta colpa degli americani?
La guerra in Ucraìna ha permesso al Dollaro di riprendere piena salute, di rintuzzare l’Euro, di esportare lo shale americano, di frenare la crescita europea ed ha gelato i rapporti internazionali rendendo anche più difficile la triangolazione economico-diplomatica nel Pacifico che la Ue  era riuscita a realizzare durante la stolta gestione americana di Trump.
Peraltro essa è scoppiata sette mesi dopo l’accordo con Kiev che consentiva alla Ue di sfruttare i metalli rari del Donbass, cosa che agli americani non garbava affatto.

È tutta colpa degli americani?
Mosca e Washington parlano di escalation irresistibile forse per trovare un argomento di “pacificazione” ma stanno già preparando il dopo. Gli americani abbaiano molto ma le armi che forniscono sono sempre tardive e condizionate, intanto si stanno assicurando, insieme a turchi e cinesi, il business della ricostruzione ucraìna e hanno in cantiere un Piano Marshall per Mosca.
Rimpiazzare l’Europa, e in particolare la Germania, nelle mediazioni ad est è l’obiettivo e sembra quasi raggiunto.

Ma chi ha mosso e muove per gli americani?
Se siamo d’accordo che sono gli Usa che stanno manovrando e portando a casa i risultati della guerra in Ucraìna non possiamo far finta, come è invece il caso di alcuni, ipnotizzati o in mala fede, che la guerra non l’abbiano mossa i russi, peraltro nel momento di picco della descalation in Donbass e che, se è una guerra americana, non siano ancora una volta i russi i fanti sciocchi degli americani e della mafia che comanda a Mosca.

Tirando le somme
Quanto descritto è l’aspetto razionale, se vogliamo meccanicistico, di quanto accade, ma è sempre limitante e perfino fuorviante esaurire la lettura degli eventi in questo modo. Perché così facendo ci sfuggono la portata e il valore di una guerra di popolo e la rinascenza di uno spirito nazionalrivoluzionario che si espleta nel sacrificio e nella più totale autonomia, financo in tensione con il governo centrale.
Bisogna possedere dei cervelli davvero avvizziti o delle anime completamente aride per non provare entusiastica empatia verso questa guerra nella guerra.
Ma qualora ci si voglia davvero ridurre a speculatori cartesiani, anche in questo caso le conclusioni devono essere coerenti con le premesse.

Chi funge da incursore per gli americani?
Se sono gli americani che stanno facendo la guerra all’Europa, le loro truppe non sono tanto quelle ucraìne visto che sono sulla difensiva, quanto quelle russe che stanno combattendo attivamente la guerra americana che gioverà agli americani.
I russi sono da sempre i gendarmi antieuropei da est (oggi anche da sud) e sono oggettivamente indispensabili agli americani, e viceversa, sia pure in una relazione di complicità/rivalità nel cui gioco essi sono il topo e gli altri il gatto, se non altro per l’evidente gap d’intelligenza.
Ragion per cui, se si vuol ragionare in senso non americano bisogna assolutamente ricacciare il loro burattino moscovita.

Le sole mosse possibili
Se vi sentite antiamericani, posto che non sia per uno stupido ragionamento binario espresso in server americani, ma per una volontà di autonomia e d’indipendenza, capirete per forza di cose che le due sole mosse oggi possibili, le due sole mosse che sono in realtà antiamericane, non hanno niente a che vedere con il sostegno alla Russia o con la campagna per disarmare un popolo in lotta. Anzi, proprio queste rispondono agli interessi americani d’indebolire e paralizzare noi europei.
Si devono invece rinvigorire e sostenere le forze nazionalrivoluzionarie in Ucraìna che dopo la guerra dovranno affrontare la devastazione russoamericana della loro nazione e si deve intanto spingere per la più ampia partecipazione europea allo sforzo bellico per evitare o perlomeno ridurre la presa di controllo definitiva di Washington ad est per gentile concezione di Putin e delle altre sanguinarie marionette che lo attorniano. In Giappone (per il riarmo asiatico), in Germania e in Francia questo concetto è chiaro ed esplicito, è necessario che sia questa la logica a imporsi in Europa. Difendere l’Ucraìna, sì, ma contendendo agli americani la loro volontà di frammentarci (adottando la Dottrina Schaüble ad esempio).
Di fatto chi è filorusso oggi è suo malgrado più servo degli americani degli stessi funzionari Nato da cui è manovrato in trance per autoipnosi o per l’intermediazione della Lubjanka e il suo compito è di sabotare la nostra vitalità, così come vuolsi innanzitutto negli States.

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