giovedì 18 Luglio 2024

E’ saggio paragonare le sofferenze dei palestinesi con l’«Olocausto» ebraico?

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Qual è il rapporto tra «Olocausto» e «Questione palestinese»? Un autore giordano è persuaso della loro intima connessione e, rivendicando il diritto alla libertà di ricerca storica, non lesina bacchettate ai filo-palestinesi occidentali, colpevoli di non aggiornare il loro apparato argomentativo…

La scorsa settimana [l’Autore scrive il27 aprile, n.d.t.] è trascorso l’anniversario dell’«Olocausto» ebraico, celebrato dagli ebrei per ricordare al mondo le pretese atrocità commesse contro di loro dal Nazismo tedesco; atrocità di vario tipo senza alcuna base scientifica, come hanno dimostrato gli studiosi e gli storici revisionisti occidentali, i quali vengono sottoposti ad una persecuzione senza pari a causa delle loro ricerche. Cosicché questa ‘Bricconata’ [l’Autore usa un gioco di parole sostituendo la hâ’ di ‘mihraqa’=olocausto con la khâ’, e il risultato è ‘makhraqa’=bricconata, n.d.t.] resta al di sopra della critica, affinché il movimento sionista ne tragga un utile dal punto di vista politico, mediatico e finanziario. Per saperne di più sulla critica scientifica delle leggende sull’«Olocausto» ebraico e i vantaggi che ne ricava il movimento sionista, potete andare al seguente indirizzo internet: http://www.freearabvoice.org/arabi/kuttab/alMuarakhuna/index.htm



Nel corso degli anni passati sono emerse tra gli arabi tre tendenze nel trattare l’argomento dell’«Olocausto». La prima ammette l’«Olocausto» e se ne fa propagandista: è la tendenza di Edward Said e dei ‘Liberal arabi’; la seconda invita ad ignorarlo, considerando che noi arabi non abbiamo con esso alcun rapporto: è questa la tendenza anche della maggior parte dei sostenitori della «questione palestinese» in Occidente; la terza tendenza invita invece a confutarlo, poiché lo reputa un insieme di leggende fabbricate per motivi politico-ideologici che si ricollegano direttamente al conflitto sionista-palestinese e al potere della lobby ebraica mondiale.



Tuttavia, per la tendenza che riconosce la ‘Bricconata’ (sia che le faccia propaganda o che se ne disinteressi) il problema è che le leggende sull’«Olocausto», girando attorno all’unicità delle sofferenze degli ebrei, s’insinuano ad un livello tale che le altre sofferenze diventano insignificanti. Con il risultato che, accettando ciò, la «questione palestinese» viene resa un evento effimero, senza valore di fronte agli orrori dell’imparagonabile «Olocausto» di cui tutto il mondo porta la responsabilità a causa del presunto «antisemitismo». E il riconoscimento dell’«Olocausto» è il fulcro del riconoscimento culturale del diritto dello Stato del nemico di esistere quale rifugio per gli ebrei dall’«antisemitismo» nel mondo. Per questo, se riusciranno a condurre a termine quel che desiderano, gli americani lo introdurranno nei nostri programmi scolastici.


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