Numero 32
Il Covid e chi gestisce le risposte alla pandemia hanno consegnato tre miliardi di persone ai domiciliari e hanno imposto loro un comportamento standardizzato.
La Globalizzazione ne esce rafforzata, ma sfrondando da sé tutti i lati positivi di cui godevano i ceti meno ricchi che da oggi avranno difficoltà tanto nella privata iniziativa quanto nel viaggiare come prima.
La shut-in economy riceve un notevole impulso, e l’alveare futuro si presenta in cellette.
Così la retorica sovranista per la quale mi ritrovo standardizzato e nella celletta ma con il Tricolore e così credo di essere diverso e migliore dal recluso della celletta accanto, riceve un ulteriore impulso dimostrando, qualora ce ne fosse stato bisogno, che il Sovranismo è la cinghia di trasmissione del Mondialismo presso i perdenti della Globalizzazione.
A subire l’attacco concentrico del Covid, dei centri di potere sovranazionali e dei loro valvassini sovranisti sono i ceti produttori e i residui corpi intermedi, sia sociali sia istituzionali. Di qui la retorica anti-europea degli ultimi giorni.
Il lato positivo sta nella capacità di fare di necessità virtù. Nel trasformare la shut-in economy in una shut-in formazione e organizzazione, nel rafforzare i legami e lo spirito europeo delle avanguardie, destinate a rigenerare l’Europa, vera.
Quando la carovana sarà poi passata dimenticheremo i latrati dei cani. Li dimenticheremo perché siamo di indole indulgente.