Non aveva bisogno di auto blindate e di percorsi alternativi
da L’Ultimo – Il memoriale inedito della guardia del corpo di Hitler (1940-1945), Castelvecchi, pagg. 82-84
Di notte c’era sempre un camerata di guardia dietro l’entrata del personale, vale a dire la porta che si trovava in fondo al cortile a destra, quella che dava sulle cucine e sulla scala che saliva al piano. Lì c’era sempre solo un membro del commando. In poche parole, se qualcuno avesse avuto l’intenzione di uccidere Hitler nel suo letto, sarebbe potuto passare di là, chiedere alla guardia di contattare una persona che lavorava alla Cancelleria e di cui si era procurato il nome, aspettare che la sentinella staccasse il ricevitore, prima di neutralizzarlo con un gas o un manganello. Poi gli sarebbe bastato salire i ventidue gradini, aprire la porta dell’appartamento, che non era mai chiusa a chiave, e finire il lavoro direttamente nella camera da letto di Hitler, ad appena qualche metro di distanza. Non c’era altra sorveglianza nel corridoio. Nessuno era di guardia davanti all’appartamento privato del Führer. Solo una pattuglia, composta per la maggior parte del tempo da un unico poliziotto, circolava di tanto in tanto nella Wilhelmstrasse. Insomma, niente di che. Non verrà mai presa nessun’altra misura precauzionale. Praticamente fino alla fine del regime non verrà fatto nulla per rafforzare questo dispositivo di sicurezza. Bisognerà aspettare fino agli ultimi mesi perché un’unità dell’RSD, di pattuglia nei giardini della Cancelleria, venga rinforzata in numero. Ma niente di più.
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Le rare uscite che ancora si permetteva, come quella all’Osteria Bavara, il suo ristorante preferito di Monaco, erano accompagnate generalmente da folti gruppi di curiosi venuti ad acclamarlo. Gli «anziani» mi avevano avvertito di fare molta attenzione durante quei bagni di folla. Nel caso in cui qualcuno si fosse avvicinato un po’ troppo all’automobile o alla persona del Führer, avrei dovuto tenerlo a distanza, provare a respingerlo, cercando però di agire in maniera delicata. Secondo loro, Hitler non sopportava che i membri della sua scorta agissero brutalmente con il suo pubblico.