venerdì 19 Luglio 2024

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Nome di battaglia Marly. Segni distintivi: profondi occhi verdi e un fisico da miss. A soli 14 anni, la rivoluzionaria maliarda ha portato lo scompiglio nel settimo fronte delle Farc – i guerriglieri colombiani – segnando l’inizio di liti e forti sconvolgimenti per il gruppo, che da anni teneva in ostaggio quattro uomini della forza pubblica. Il retroscena dell’operazione ”Camaleonte”, che nel giugno del 2010 aveva portato alla liberazione dei prigionieri, è stato reso noto solo ora.
”Tutti nel gruppo erano innamorati di lei”, racconta Jaime Lozada, alias ”Joaquin Ramirez”, terzo comandante della truppa che come il resto dei compagni era rimasto folgorato dalla bellezza di Marly, tanto da fuggire con lei attraverso la selva per consegnarsi alla polizia, quando la ragazza era stata sottoposta all’ennesima punizione per motivi disciplinari. Il desiderio per la giovanetta aveva creato gelosie, sfide e maldicenze, e le galanterie della prima ora, col passare dei giorni, si erano trasformate in un calvario. La situazione per la ragazza era persino peggiorata quando Lozada aveva iniziato a corteggiarla. Il capo del settimo fronte, Juan Duque Nieto, detto il ”Chucho”, nel tentativo di mettere freno alla situazione, aveva infatti deciso di farle scavare una trincea lunga sessanta metri, per una profondità di due. Il lavoro doveva essere portato a termine entro alcuni giorni, pena una punizione ancora più pesante. Intanto nelle riunioni politiche, si discuteva sempre di piu’ sull’opportunità di continuare a tenere Marly all’accampamento.
Fu così che Lozada decise di portare in salvo la ragazza, attraversando la selva, fiumi e posti di blocco delle Farc, per tre interminabili giorni, fino a consegnarsi alla polizia e rivelare dettagli importanti per poter localizzare gli ex compagni di lotta ed i quattro ostaggi. L’idea dei due era quella di riscuotere i milioni di pesos offerti a chi fosse in grado di fornire notizie utili per la liberazione degli ostaggi. E secondo Lozada, che a tutt’oggi continua a chiedere la sua ricompensa per le preziose indicazioni, all’origine di tutta l’operazione ”Camaleonte”, sarebbero i begli occhi verdi di Marly, oggi quindicenne e sotto la tutela dell’assistenza ai minori.

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