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Se anziché una gaffe fosse un delicato omaggio?

Se fosse il 1° aprile si potrebbe pensare ad un classico «pesce». È novembre, però, e l’intitolazione, a Settimo Torinese, di un vicolo cieco a Louis Braille, inventore dell’alfabeto per non vedenti, sembra una presa in giro.  

«Quell’intitolazione – si affretta a spiegare il sindaco, Fabrizio Puppo – è stata decisa nel 2008 dalla precedente amministrazione, e quella via non doveva finire in aperta campagna come ora, ma essere collegata ad un’altra via e lo sarà quando quella zona sarà completamente urbanizzata. Proprio come è stato previsto».  

L’Apri, l’associazione ipovedenti e retinopatici che al Comune di Settimo come a quelli della provincia di Torino avevano chiesto di dedicare una via a Braille prende la scelta di Settimo con filosofia: «Non credo il Comune abbia voluto farci un dispetto. Almeno ha accolto la nostra richiesta al contrario di tanti altri». 

 

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