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Viviamo in un Paese condannato a piangere sul latte versato?

VIAREGGIO – Le 15 bare allineate con i nomi delle vittime davanti alla bandiera italiana, sulla gradinata del Palasport, un grande crocifisso e il gonfalone della città di Viareggio listato a lutto. Si sono aperte poco dopo le otto le porte del Palasport che per tutto il giorno, fino alle 22 di stasera, saranno teatro dell’ultimo saluto della cittadinanza ai morti del disastro ferroviario del 29 giugno. Bandiere sui feretri delle due vittime straniere. Su quello di Olivia Magdalena Cruz è stata posta la bandiera ecuadoregna e su quello di Ana Habic quella romena. Le due bare bianche dei piccoli Lorenzo e Luca Piagentini sono invece ai lati del feretro della loro mamma, Stefana Maccioni.

BARE – Le bare sono solo 15 in quanto sette delle 22 vittime, quelle di nazionalità marocchina, sabato sera sono state rimpatriate in Marocco, per le esequie nella loro terra di origine. Dietro le bare dei piccoli fratelli Piacentini e della mamma, ci sono il nonno e la zia dei bimbi, che non riescono a trattenere le lacrime. Il sindaco di Viareggio Luca Lunardini si è intrattenuto a lungo con loro e li ha abbracciati. Incessante l’andirivieni della popolazione viareggina e non giunta per dare l’estremo saluto alle vittime.

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