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Fegato e Intelligenza Artificiale

Per i greci era la sede della nostra vita

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Il domani è avviato e non è per forza terribile

Al San Gerardo di Monza la realtà virtuale entra in sala operatoria consentendo un’operazione al fegato su un paziente di 77 anni affetto da una voluminosa neoplasia del lobo destro che non sarebbe stata possibile con una singola operazione utilizzando le tecniche tradizionali.
La peculiarità dell’intervento, viene spiegato in una nota dall’ospedale, è che chirurghi e anestesisti si sono avvalsi “delle tecniche di ricostruzione tridimensionale del fegato e della realtà aumentata sia nella fase preoperatoria sia durante l’operazione”. In sostanza, è stato creato un ologramma tridimensionale del fegato ricostruito attraverso i dati della Tac.

“Si tratta di nuova tecnologia – spiega Fabrizio Romano, responsabile della Chirurgia epatobiliare dell’IRSCCS San Gerardo – che sviluppa un modello tridimensionale dello specifico tumore di quel determinato paziente, nel contesto del proprio organo bersaglio, che permette di cambiare totalmente la percezione della malattia da parte del chirurgo.
Mentre si opera, è possibile così ruotare il modello tridimensionale dell’organo e capire meglio dove intervenire. In questo modo si avrà una visione del tumore corrispondente a quella reale, più simile a quella che è la visione del chirurgo”.

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