venerdì 19 Luglio 2024

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Nello spoglio anticipato i nazionalpopulsiti olandesi balzano a un passo dal primo partito e distanziano la sinistra, dimezzata

Mentre il Partito per la Libertà (Pvv) del deputato olandese d’estrema destra Geert Wilders festeggia il forte successo alle elezioni europee, dove, secondo i risultati parziali resi noti venerdì notte, ha conquistato il 16,9 per cento dei voti, da Bruxelles arriva il rimprovero della Commissione europea che “chiede spiegazioni” all’Olanda per aver violato l’embargo sui risultati elettorali. I Paesi Bassi, tra i primi a votare per il rinnovo del Parlamento europeo insieme alla Gran Bretagna, avevano già annunciato che avrebbero comunicato immediatamente l’esito delle urne definendolo “provvisorio” e distinguendolo dall’ufficiale che sarà pubblicato solo dopo che avranno votato tutti i membri Ue. Precisazione che non è bastata a non irritare Bruxelles. Ufficiale o ufficioso che sia, stupisce il risultato ottenuto dal partito di Geert Wilders, classificatosi secondo dietro ai cristiano-democratici del Cda del premier Jan Peter Balkenende (20% contro il 24,4% del 2004) e davanti ai laburisti del PvdA (12,2% contro il 23,6% del 2004). Il Pvv, che partecipava per la prima volta alle Europee, otterrà così quattro dei 25 posti del Parlamento Ue previsti. Il Cda si vede invece ridurre i parlamentari da sette a cinque e il PvdA del ministro delle Finanze Wouter Bos, alleato del Cda al governo, passa da sette a tre seggi. Il terzo partito della coalizione governativa, il piccolo partito cristiano ChristenUnie, progredisce leggermente con il 7,5 per cento dei voti, pari a due seggi. Il Pvv si oppone all’ingresso della Turchia nell’Unione Europea e denuncia una “catastrofica islamizzazione” dell’Europa. Wilders vuole “abbattere dall’interno” il parlamento di Strasburgo dove dovrebbe avere quattro seggi. Il deputato, 45 anni, occupa la decima posizione della lista del Pvv. Non ha mai nascosto che le sue “ambizioni” sono soprattutto nazionali, per “diventare primo ministro”. Ha già annunciato che rinuncerà al suo seggio di deputato europeo nel caso in cui fosse eletto con il voto preferenziale. Capolista del Pvv è Barry Madlener, un deputato di 40 anni sconosciuto al grande pubblico. Basso il livello di partecipazione: solo il 36,5% degli olandesi aventi diritto ha votato, poco meno del 2004, quando a recarsi alle urne era stato il 39,3% degli elettori (il 45,4% in media nella Ue). La Gran Bretagna, dove le urne si sono chiuse alle 23 ora italiana di ieri, ha invece rispettato il silenzio sui risultati. I sondaggi prevedono una disfatta dei laburisti del premier Gordon Brown la cui sopravvivenza politica sembra dipendere dall’esito delle europee e delle amministrative, il cui voto si è tenuto sempre ieri. Oggi e domani sarà il turno elettorale di Iralnda e Repubblica Ceca, Lettonia, Slovenia, Malta e Cipro. Gli altri 19 dei 27 paesi Ue voteranno domenica. Una prima stima ufficiale del voto è attesa per le 22.30 di domenica. Secondo le previsioni la vittoria di un partito di estrema destra come il Pvv non sarà un caso isolato in Europa.

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