venerdì 19 Luglio 2024

Già verso il mito

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Nel probabile imminente trapasso il comandante bolivariano si trasfigura

 

Da sconosciuto tenente colonnello dei paracadutisti alla politica, presidente del Venezuela e poi, via via, influente leader di tutta l’America Latina, tra i più noti al mondo. Ora, mentre giace nel letto di una clinica all’Avana, la vita di Hugo Chavez sta entrando in una nuova fase: quella del mito.
Al potere da 14 anni – vinse le sue prime elezioni nel 1998 – Chavez ha sempre avuto un rapporto diretto, al di là di ogni mediazione di tipo politico o istituzionale, con i suoi tantissimi sostenitori. Negli ultimi mesi, le manifestazioni di devozione nei confronti del leader del “socialismo del XXI secolo” si sono moltiplicate, parallelamente all’aggravarsi delle sue condizioni di salute. Il “comandante” scoprì di avere un cancro 18 mesi fa e da quel momento lotta contro la malattia. Ha fatto per molto tempo la spola tra Caracas e L’Avana, dove un mese fa è stato operato per la quarta volta. Da quel giorno, non è più apparso in pubblico.
Così, a Caracas l’immagine del presidente 58enne spunta dappertutto, e in molte forme: magliette, portachiavi, statuine, baschi “bolivariani”, e nei tantissimi graffiti ai muri delle strade, oppure nelle piazze e nei bar – persino in qualche altarino – spesso sorridente, con la camicia rossa e i colori della bandiera venezuelana. Tutto in perfetta sintonia con il suo modo di fare politica, come quando parlava per ore al programma tv “Alò presidente” oppure girando in lungo e in largo il Venezuela durante le campagne elettorali. Spesso cantando, ballando, sempre a contatto con il “pueblo chavista”.
Un fenomeno alla “Che” Guevara, politica e rivoluzione che finiscono inevitabilmente per intrecciarsi con il merchandising. E non è un caso se nelle immagini, Chavez appaia spesso appunto accanto al “Che”. Oppure fianco a fianco al “lider maximo” Fidel Castro, che ha sempre considerato non solo un amico ma anche suo “padre politico”.

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