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Giù le mani dal Vittoriale!

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Ma d’Annunzio non è adatto a questa classe politica


“Un pasticcio grossolano e un segnale preoccupante”.
Così Gianluca Iannone, presidente di CasaPound Italia, definisce la vicenda dei tagli ai 232 enti culturali contenuti nella lista poi stralciata dalla manovra economica.
“In quella lista, contenente del resto molti organismi effettivamente parassitari, era citato anche il Vittoriale degli italiani, ex casa di Gabriele d’Annunzio e oggi importante polo culturale e museale. Il solo fatto di aver per un momento pensato di tagliare i fondi al Vittoriale ci sembra culturalmente criminale. Così come appare tristemente surreale il fatto che nessuno si sia accorto che quell’ente già da tempo non riceveva fondi. L’intenzione di colpire quel fondamentale patrimonio della nazione, tuttavia, era stata comunque espressa e questo è di per sé allarmante”.
Per il leader di Cpi, “è logico che in tempi di crisi si pensi a provvedimenti da ‘lacrime e sangue’. Ma sarebbe giusto che le lacrime e il sangue fossero quelli dei responsabili della bancarotta finanziaria, ovvero banchieri e speculatori. Gli atti di accusa contro le banche espressi mesi fa da autorevoli ministri, tuttavia, sono rimasti lettera morta, mentre a pagare sono i lavoratori e gli enti che realmente danno lustro all’Italia e alla sua migliore storia. E pensare – aggiunge ancora Iannone – che proprio l’ex inquilino del Vittoriale, ovvero Gabriele d’Annunzio, potrebbe essere uno dei riferimenti centrali per un’Italia che volesse realmente uscire dalla crisi grazie ad una politica sociale e nazionale ispirata magari alla splendida Carta del Carnaro redatta ai tempi dell’avventura di Fiume. Pretendere che l’attuale classe dirigente sia all’altezza del Vate, tuttavia, è veramente chiederle troppo”.
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