Putin non ci sta: l’Occidente deve smetterla di fare pressioni sull’Ucraina e su tutto lo spazio ex-sovietico. Nonostante tutto e tutti, Mosca continua il suo percorso verso l’indipendenza.
ANKARA – «La comunità internazionale non deve interferire con gli affari interni dell’Ucraina e delle altre repubbliche dell’ex Unione sovietica». Dalla Turchia, dove si trova in visita di Stato, il presidente russo Vladimir Putin torna a prendersela contro «la possente pressione politica dell’America e di Bruxelles» denunciata subito dopo il verdetto della Corte suprema dell’Ucraina.
A Mosca proprio non va giù il nuovo ballottaggio ordinato dai giudici tra i due Viktor (Yanukovic e Yushenko) per la poltrona di presidente. Spiazzato davanti a un verdetto tutto a favore del filo-occidentale Yushenko, il Cremlino si era sfogato con toni da guerra fredda, argomentando che sarebbe stato molto più coerente ripartire da zero, con elezioni ex-novo e con la possibilità di nuove candidature.
E oggi, dopo aver incontrato il presidente turco Ahmet Necdet Sezer, Putin è ritornato sulla questione spiegando esplicitamente di riferirsi, oltre che all’Ucraina, anche a tutto “lo spazio post-sovietico“. In tutta questa aerea, qualsiasi intervento esterno – ha continuato Putin – potrebbe «creare una destabilizzazione».
NUOVA LEGGE ELETTORALE – In ogni caso, ha aggiunto oggi Putin, la Russia lavorerà «con qualsiasi leader eletto» in Ucraina.
Intanto Yushenko ha ribadito oggi che il parlamento deve approvare una nuova legge elettorale, che garantisca da brogli, entro mercoledì.