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Gli Usa vogliono la guerra ma non la vittoria

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Così la vede Yannis Varoufakis

Penso che gli Stati Uniti abbiano un interesse personale verso il prolungamento del conflitto in Ucraina contro gli interessi dell’Europa. Nel 2011, quando vivevo negli Stati Uniti, un ex dirigente dell’Nsa mi spiegò quale fosse la politica degli Usa all’interno della Nato, e vale ancora oggi.
Disse: “Il nostro unico scopo in Europa è tenere i tedeschi sotto controllo e i russi fuori”, ed è quello che hanno fatto. In un certo senso Putin è una creazione degli Usa. Nei primi anni ’90 i governi sotto Boris Eltsin erano molto pro-americani, volevano essere parte dell’Occidente. Ma l’economia russa è stata schiacciata, l’aspettativa di vita degli uomini scese da 74 a 58 anni, e Putin è quello che succede quando si umilia un Paese: sale al potere l’uomo forte.
E si capisce che agli americani va bene perché ora vendono il loro gas e petrolio dal Texas e il New Mexico agli europei sostituendo Gazprom, Olaf Scholz comprerà 100 miliardi di euro in armamenti dagli Usa. Henry Kissinger, un uomo molto intelligente, nel 1970 chiede al Consiglio di sicurezza dell’Onu, “come faremo a mantenere la nostra egemonia quando non saremo più la principale potenza economica?” L’hanno fatto, e adesso stanno mettendo a rischio la sostenibilità dell’Ucraina.

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