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Grazie a La Russa

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che tradì Berlusconi accordandosi con Napolitano ora la Libia è in queste mani

È scomparsa nella notte tra il 2 e il 3 novembre, lasciando di stucco gli abitanti di Tripoli che la ritengono un simbolo della città. “La bella e la gazzella”, la statua di bronzo risalente all’epoca dell’occupazione italiana, è stata divelta dal suo piedistallo nella fontana sul lungomare della capitale libica.
Il ministero della cultura del governo provvisorio ha confermato oggi la scomparsa della statua in “condizioni misteriose” e ha denunciato “un atto di sabotaggio che mira a cancellare la storia della Libia e distruggere le sue antichità”, si legge sull’agenzia Lana.
Testimoni hanno riferito che la statua, denominata anche Ghazala, è stata portata via all’alba da un gruppo sconosciuto perché la donna nuda rappresentata accanto alla gazzella viola i principi religiosi. Già nel 2012 la statua era stata minacciata dagli estremisti islamici, tanto da far disporre una sorveglianza della polizia.
Dall’estate scorsa Tripoli è in preda alle milizie filo-islamiche dell’operazione Alba, che hanno imposto un governo e un parlamento paralleli a quelli riconosciuti dalla comunità internazionale, costretti a trasferirsi a Tobruk, nell’est della Libia. Lo scorso agosto, durante i combattimenti per il controllo dell’aeroporto e della capitale, era stata gravemente danneggiata da un razzo che le aveva centrato il ventre lasciando un enorme squarcio. 

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