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Guardiane del sole

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E dell’aria. Come nello stemma napoleonico

Valutare la qualità dell’aria grazie alle api per fornire una conoscenza più completa dell’inquinamento in termini qualitativi e quantitativi.
È l’innovativo progetto di monitoraggio integrato che sta partendo in un sito industriale nella zona ovest della città di Ravenna, che vede coinvolto il Crea, centro di Agricoltura e Ambiente. Si chiama ‘Bees for Integrated Air Quality Monitoring’ ed è la prima iniziativa di questo tipo nella città romagnola, che prevede l’integrazione delle tecniche di campionamento e analisi chimica degli agenti inquinanti, dal punto di vista ambientale, sanitario e olfattivo, con il bio-monitoraggio effettuato con le api, nelle aree di interesse.
È ormai ampiamente riconosciuta, infatti, la funzione delle api come indicatori biologici, in grado di mostrare il deterioramento dell’ambiente in cui vivono attraverso tre segnali: l’alta mortalità, i disturbi dello sviluppo demografico della colonia e i residui che si possono riscontrare nei loro corpi o nei prodotti dell’alveare. Nel dettaglio, verranno utilizzati sei alveari, tre per ognuna delle due postazioni di monitoraggio individuate.
I ricercatori effettueranno i campionamenti delle api bottinatrici in entrata e del miele di recente importazione; senza alcuna conseguenza per lo sviluppo degli alveari. I campionamenti e le analisi per determinare la presenza di inquinanti ambientali saranno effettuati quattro volte all’anno.
Parallelamente gli stessi alveari verranno visitati per rilevarne la forza in termini della quantità delle api adulte, la covata, la consistenza delle scorte di cibo ed eventuali segni di patologie. Il progetto, della durata di un anno, nasce dalla collaborazione tra la Società chimica Secam Srl e Cirsa – Centro Interdipartimentale di Ricerca per le Scienze Ambientali dell’Alma Mater, Università di Bologna.

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