Le ultime gesta di un uxoricida
Brian Hedglin, 40 anni, pilota commerciale per la compagnia SkyWest, è in fuga dalla legge. È sospettato di aver ucciso a pugnalate la sua ex compagna, Christina Cornejo, 39 anni, a Colorado Springs. La polizia lo cerca nella regione. E lui tenta un’uscita di scena spettacolare quanto disperata. Il pilota raggiunge in moto l’aeroporto municipale di St. George, Utah – scalo che ospita pochi voli regionali -, si accosta alla recinzione e la scavalca coprendo con un tappeto il filo spinato. In un istante è dall’altra parte. Con una breve corsa raggiunge la piazzola dove è parcheggiato un Bombardier CRJ200, aereo passeggeri da 50 posti. Non è chiaro come, ma Hedglin riesce a entrare nel jet e avvia i motori. Il CR rulla per qualche metro, poi urta un paio di ostacoli. Prima una struttura fissa, quindi dei veicoli. L’ala sinistra subisce danni. Diventa impossibile decollare. Il pilota comprende che non ha più scampo. E si toglie la vita con un colpo di pistola alla testa. È un meccanico della SkyWest a trovarlo nella cabina dopo che una pattuglia della polizia, durante una perlustrazione, ha prima rinvenuto la moto vicino alla recinzione e poi il jet con i motori accesi. L’agente ha subito contattato la compagnia segnalando la strana situazione.
L’INCHIESTA – Nessuno – sembra – si era accorto di quanto era avvenuto. Ora le autorità federali hanno aperto un’indagine. Anche se – spiegano gli esperti aeronautici citati dall’Associated Press – c’è poco da scoprire. Secondo Jeff Price, docente universitario che si occupa di sicurezza, negli aeroporti non è richiesta una vigilanza permanente del perimetro. Solo alcuni scali l’hanno adottata, altri si affidano alle telecamere. Del resto basta andare in giro per gli Usa e rendersi conto come i piccoli aeroporti non abbiano alcuna tutela particolare. A volte esiste una recinzione e nei posti più remoti ne fanno a meno. Quello di St George alla notte è poi deserto. L’unica presenza è la tv a circuito chiuso. Il 26 maggio un Cessna 172 con quattro persone a bordo si è schiantato subito dopo il decollo. Era l’1.30 della notte. Hanno trovato i rottami soltanto all’alba quando è arrivato qualcuno allo scalo. Incidenti a parte, il professor Price ha aggiunto che l’episodio dimostra come sia necessario cambiare le regole: «Hedglin non avrebbe dovuto arrivare così facilmente al jet. Ed inoltre l’aereo andava messo in sicurezza. Bisognerà pensare ad altre misure». Anche perché – ha sottolineato l’esperto – anche i «criminali leggono i giornali» e potrebbero emulare l’azione di Hedglin.