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I cantori di Norimberga

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Quelli che accusano l’oligarchia di essere “nazifascista”

 

È vero che la “opposizione” alla gestione pandemica è una buffonata, un’oceanica dimostrazione d’impotenza che funge da contrappeso al potere, incarnandosi in uno psicolabile sparring partner per il wrestling mondiale che va in scena da diciassette mesi.
È altrettanto vero che l’ormai inarrestabile spinta post-democratica liquida le illusioni di contare qualcosa e mostra al tempo stesso il re nudo e l’inutilità della democrazia. C’è di più: mette in riga il gregge che apprende se non altro la disciplina. E questo è già un passo avanti rispetto al 2019.

Ma è anche vero che oggi non comanda Ulisse bensì i Proci, che chi detta le regole e limita le “libertà” non ha Auctoritas ma è fondamentalmente una sfacciata gang di usurpatori.
Se con il bastone e l’utilizzo retroverso della carota produce comunque effetti positivi e un miglioramento generale rispetto alla commedia che conoscevamo prima della pandemia, è pur vero che non agisce per il bene collettivo, non per la giustizia, non per l’etica, non per una comunità di destino ma per un materialistico tornaconto e lo fa arbitrariamente.
Se si fosse insofferenti a tutto questo per motivi seri e non per la difesa liberal dei propri capricci o del feticismo costituzionale o della superstizione democratica, sarebbe cosa ottima, ma non è quasi mai così, purtroppo.

Pur partendo nel 99,99% dei casi da motivazioni sbagliate e puntando a obiettivi peggiori di quelli che l’oligarchia persegue, gli “oppositori” hanno tutte le ragioni quando affermano che quest’ultima è arbitraria e calpesta ogni principio e dignità.
Quello che però non sta in piedi sono le accuse che sono soliti muoverle.
Non è dittatoriale (che è funzione positiva e liberatrice) ma è tirannica e la tirannide è la quintessenza della democrazia, non la sua violazione dittatoriale.
Non è “nazifascista” in quanto è il prodotto della terza generazione di quelli che contro il “nazifascismo” hanno scatenato una guerra mondiale che ha fatto quasi settanta milioni di morti, con tanto di olocausto nucleare.
Tutto il loro credo è antifascista così come lo sono tutti i loro mantra.

Il controllo delle menti di cui tanto si parla e che si attribuisce a Goebbels è invece opera congiunta delle intelligences britannica, sovietica e americana.
Prima del Programma MKUltra, che debutta di fatto con la guerra, la neolingua venne codificata nel 1920 dal Soviet di Mosca.
Gli interessi della Finanza e delle Multinazionali furono mondialmente imposti proprio con la vittoria dei “Liberatori” e proprio i cattivissimi “nazifascisti” si battevano contro di esse che imperano oggi.

Tra i deliranti che anche a destra vogliono difendere la democrazia da questi “nazifascisti” della “dittatura sanitaria” va alla grande il richiamo a un nuovo “Processo di Norimberga”.
Non sanno evidentemente che tutto il fronte che oggi condensano nella ridicola formuletta di “dittatura sanitaria” è proprio quello che a Norimberga non subiva ma celebrava il processo, un processo in cui vennero totalmente aboliti i diritti della difesa e imposta la retroattività di capi d’imputazione inventati sul momento.

Non so proprio chi sia peggio, tra gli oligarchi che stringono la vite rendendoci comunque più evidente la nuda realtà e gli imbecilli che li accusano di essere esattamente il contrario di quello che sono e di rappresentare quello che più han combattuto e che ancora agita i loro sogni.
Sono comunque fiducioso negli effetti del giro di vite: selezionerà.
Speriamo presto!

 

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