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I consumatori diffidano

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Forse inizia l’avvitamento delle nostre condizioni di vita

A febbraio l’Istat stima una diminuzione dell’indice del clima di fiducia dei consumatori, da 114,2 a 112,4.
Mentre l’indice composito del clima di fiducia delle imprese sale da 105,3 a 108,2.
L’Istituto di statistica sottolinea che la fiducia delle imprese torna ad aumentare dopo il calo deciso dello scorso gennaio. Il recupero è dovuto ad un “diffuso miglioramento” della fiducia nel comparto dei servizi e delle costruzioni. L’indice di fiducia dei consumatori flette invece per il secondo mese consecutivo registrando il valore più basso da maggio 2021. Il calo è dovuto al peggioramento dei giudizi sulla situazione economica generale e personale.

Tutte le componenti dell’indice di fiducia dei consumatori, rileva l’Istat, sono in calo ad eccezione del clima futuro. Più in dettaglio, il clima economico scende da 129,7 a 129,4, il clima personale e quello corrente registrano una flessione più accentuata passando, rispettivamente, da 109,0 a 106,8 e da 114,7 a 109,6. Infine, il clima futuro aumenta (da 113,5 a 116,6). Per quanto riguarda le imprese, segnali eterogenei provengono dai quattro comparti esaminati: in particolare, l’indice di fiducia diminuisce nel comparto manifatturiero (da 113,7 a 113,4) e in quello del commercio al dettaglio (da 106,6 a 104,9) mentre aumenta nelle costruzioni (da 158,8 a 159,7) e, in misura marcata, nei servizi di mercato (da 94,9 a 100,5).

A gennaio l’import di energia extra Ue aumenta del 31,8%, e del 166,9% sull’anno. A gennaio si stima, per l’interscambio commerciale con i paesi extra Ue27, un aumento rispetto al mese precedente più ampio per le importazioni (+10,1%) rispetto alle esportazioni (+5,3%). Dal lato dell’import, la crescita è determinata principalmente dall’energia (+31,8%), rileva l’Istat. Su base annua, l’export cresce del 19,0%; l’import registra una crescita tendenziale più intensa (+65,5%), estesa a tutti i raggruppamenti e molto sostenuta per l’energia (+166,9%).

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