lunedì 1 Luglio 2024

I Diritti dell’uomo

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Cronache dell’Inquisizione contemporanea

Tribunale: Signor Mladic, lei è pronto a dichiararsi colpevole o innocente? Mladic: faccia come vuole, senza i
miei avvocati non ascolteró né dirò più una parola.
Tribunale: lei deve solo rispondere si o no.
Mladic: che razza di tribunale è questo? Mi volete imporre voi i miei avvocati!
Tribunale: non voglio imporre nulla. Lei è accusato di genocidio… Mladic: non ascolterò una parola in più, sono
accuse infamanti e false. Il tribunale allontana Mladic dall’aula. Se le immagini fossero in bianco e nero, avremmo
difficoltà a distinguere la corte dell’ “aia”, dei gallinacei togati, dal tribunale farsa di Norimberga. Là,
violando ogni principio di moralità per non parlare di diritto – all’imposizione del principio di retroattività
della legge penale non era arrivata neppure l’Inquisizione – si era affermata la vendetta delle gang vincitrici; qui
s’inscena la vendetta contro il popolo serbo, reo di non essersi piegato al progetto dissolutore della propria
nazione. Là Goering sbatteva in faccia a russi, americani e inglesi la loro ipocrisia. Accusato dell’uccisione di civili
inermi, gli veniva tolta la parola: non potevano essere citati in aula fatti e misfatti commessi dagli alleati in
quanto non pertinenti. Qui Mladic non può scegliersi gli avvocati, e se parla e protesta è cacciato dall’aula.
Perché, si dirà, la farsa del processo se tutto è deciso e l’imputato non è tale, essendo già di fatto ergastolano?
Perché le gang devono travestirsi, ad uso e consumo degli spettatori-elettori, da rispettabili. La toga nasconde il
cappio del boia.

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