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I morti che lasciammo a Passo Uarieu

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sono i pilastri del Romano Impero

Il 21 gennaio 1936, nella Guerra d’Etiopia: ha inizio la Battaglia di Passo Uarieu. In cui la 180ª Legione CC.NN. “Alessandro Farnese” della 2ª Divisione CC.NN. “28 ottobre” della MVSN si oppose al tentativo di sfondamento del fronte italiano da parte delle truppe abissine di ras Cassa, inquadrate nell’esercito etiopico.
Dopo tre giorni di combattimenti, completamente prive di rifornimenti e, soprattutto, di acqua, le forze italiane riuscirono a respingere le forze etiopiche, soverchianti come numero. La battaglia di Passo Uarieu fu il tentativo più deciso dell’Etiopia di separare le due armate italiane operanti nel Tembién.
Padre Reginaldo Giuliani (nella foto) era stato cappellano degli “ arditi “ negli ultimi anni della guerra 15-18. A 48 anni era partito volontario per la Guerra d’Etiopia. Cadde al Passo Uarieu così come l’anonimo legionario che pur ferito tenne la mitragliatrice fino all’ultimo. Come da Cantate dei Legionari:

I morti che lasciammo a Passo Uarieu
sono i pilastri del romano impero
Gronda di sangue il gagliardetto nero
che contro l’Amba il barbaro inchiodò
Sui morti che lasciammo a Passo Uarieu
la Croce di Giuliani sfolgorò.
Per il Duce e per l’impero
Eia Eia Alala !
Alala! Alala

“Ma la mitragliatrice non la lascio!”
gridò ferito il legionario al Passo;
Colava il sangue sul conteso sasso
il costato che a Cristo somigliò.
“Ma la mitragliatrice non la lascio !
” E l’arma bella a un tratto lo lasciò.
Per il Duce e per l’impero.
Per il Duce e per l’impero
Eia Eia Alala !
Alala! Alala

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