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I nemici dell’Euro

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Quelli per i quali state lavorando da farlocconi

Il Primo ministro David Cameron vuole sgombrare il campo da qualsiasi equivoco. Il Regno Unito non dovrà nemmeno mai avere – in futuro – la tentazione (il timore) di essere fagocitato dall’euro, quindi sul tavolo dei negoziati con l’Unione europea per riscrivere lo status di Paese membro della Gran Bretagna fra i Ventotto in vista del referendum del 2017 (o forse del 2017) dovrà esserci il riconoscimento che l’Europa non è una zona «con una moneta unica».  

Sembra una battaglia simbolica, attaccamento alla sterlina versus antipatia per l’euro, ma in realtà la sfida che lancia il riconfermato Primo ministro conservatore è sostanziale. Cameron, secondo quanto anticipa il Times, vuole far mettere nero su bianco che Londra potrà restare per sempre fuori dalla moneta unica. E’ un modo per evitare di restare prigioniero dei dettami dei Trattati Ue (Maastricht 1992) che parlano di “unione sempre più forte”, facendo riferimento anche al potere di coesione che la moneta unica gioca. Attualmente, sottolineano da Downing Street, sono nove i Paesi che non rientrano nella “single currency EU”, cioè nell’eurozona ed etichettare l’euro come moneta unica dell’Europa è quindi un errore.  

Londra può sempre continuare ad appellarsi al cosiddetto opt-out cioè la possibilità fornitagli da Maastricht di restare fuori dalla moneta unica, ma vuole garanzie più nette visto soprattutto che almeno in linea teorica un governo di Sua Maestà più filo-Ue un giorno potrebbe persino abbandondare la Sterlina. Ecco i conservatori vogliono proprio evitare che cambiamenti di umore – alquanto improbabili da qui a qualche anno, ma in futuro chissà – possano rimettere in discussione il rapporto di Londra con l’euro. Fonti diplomatiche inglesi e europee hanno confermato che il nodo della moneta e la dizione “single currency EU” saranno oggetto di discussione durante i negoziati. Anzi Londra avrebbe posto perfino una precondizione sul tema. Cameron vuole una risoluzione vincolante in cui si dica che il Regno Unito resterà nell’Unione europea a pieno titolo, ma in una Ue dove sono in vigore più monete.   

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