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I valori della Resistenza

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Agli ordini del partigiano Pertini, rei di essere belli e amati, Osvaldo, Luisa e il bambino che recava nel grembo vennero assassinati così

30 aprile1945: Luisa Ferida (31 anni, incinta) ed Osvaldo Valenti vengono fucilati dai partigiani della Pasubio all’Ippodromo di San Siro, dopo un processo sommario, basato su capi d’accusa che si dimostrarono sin da subito infondati. Le raffiche dovevano spazzare via l’immagine di due icone del ventennio; Blasetti e Mastrocinque ne avevano portato alla ribalta le capacità espressive. Non avevano mai rinnegato la piena adesione al fascismo, come molti dei loro colleghi sul finire della guerra, tanto da trasferirsi al Cinevillaggio di Venezia durante la RSI. Dovevano morire: Giuseppe Maronzin (detto “Vero”), comandante della Brigata dei fucilatori, ricevette tre telefonate dal partigiano Pertini che, come scrisse successivamente lo stesso boia, gli ordinò: “Fucilali subito e non perdere tempo”.

Pertini sarebbe poi divenuto presidente di questa Repubblica voluta dall’invasore. E qualcuno pretenderebbe di comparare i combattenti a questa gente qui?

 

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