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Il barone folle

Ungern Khan

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Il 10 gennaio 1886 nasce a Graz (Austria) Roman von Ungern-Sternberg che sarà noto anche come Ungern Kahn o il Barone Pazzo. Dopo la Rivoluzione Bolscevica fu uno di capi dei Bianchi che si opposero all’Armata Rossa, rimanendo però autonomo rispetto agli altri comandanti. Le sue truppe, composte da volontari siberiani, mongoli e tibetani, entrarono in Mongolia su richiesta dell’VIII Bogd Khan, capo religioso e politico del paese. Il 13 marzo 1921 la Mongolia venne proclamata una monarchia indipendente e von Ungern-Sternberg ne divenne il dittatore militare e religioso. Come reincarnazione di Gengis Khan, von Ungern-Sternberg venne dichiarato un’emanazione di Mahakala dal XIII Dalai Lama, Thubten Gyatso.
Il suo imperium mistico si ricollegò in qualche modo all’Agarthi, mitica sede sotterranea del Re del Mondo che i servizi russo, americano, francese e inglese tentarono inutilmente di trovare.
Tradito da un calmucco che gli dava ospitalità, venne catturato in agosto dai bolscevichi e, per il rifiuto di passare con loro, venne fucilato il 15 settembre 1921. Ingoiò il medaglione di San Giorgio per evitare che gli fosse sottratto. In quanto al destino dell’anello con lo swastika, tuttora permane il mistero.

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