venerdì 19 Luglio 2024

Il bianco sole dei vinti

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Così Dominique Venner ha messo fine al suo cuore ribelle

 

“Ci vorrà certamente un gesto nuovo, spettacolare e simbolico per scuotere la sonnolenza, scrollare le coscienze anestetizzate e risvegliare la memoria delle nostre origini”, ha scritto Venner, sul suo blog, annunciando la sua morte. “I manifestanti del 26 maggio contro i matrimoni omosessuali hanno ragione di gridare la loro collera. Una legge infame che, una volta votata può sempre essere abrogata”. Per Venner però “non basterà organizzare delle gentili manifestazioni di strada per impedirle “. Bisognerà invece procedere a una vera “riforma intellettuale morale”.
Questa la ragione per la quale, secondo Repubblica, si sarebbe tolto la vita Dominique Venner, sparandosi in bocca alle 16 di ieri a Parigi, dentro la Cattedrale di Notre Dame.
Una spiegazione molto riduttiva e sbrigativa che sembra fare di Venner un moralista anziché un militante nazionalista che fin dalla gioventù si era battuto contro la decadenza della Francia e della sua civiltà.
Saggista e storico di prim’ordine, Venner è stato tra i più grandi storici del dopoguerra, particolarmente ferrato nella storia delle armi ma anche in quella del terrorismo, lasciò libri significativi su epopee guerriere quali i Corpi Franchi e la Guerra di Secessione, rigorosamente dalla parte del Sud. Distaccano tra le sue opere, oltre a quelle tecniche sulle armi, Baltikum (1974), Le Blanc Soleil des vaincus (1975), Le Cœur rebelle (1994), Gettysburg (1995), Histoire critique de la Résistance (1995), Histoire d’un fascisme allemand: les corps-francs du Baltikum et la révolution (1996), Les Blancs et les Rouges (1997), Histoire de la Collaboration (2000), Histoire du terrorisme (2002).
Venner , che aveva aderito a Jeune Nation dopo i moti d’Ungheria (1956) e quindi aveva fondato con Pierre Sidos il Parti Nationaliste (1959), coinvolto da giovane nella guerra d’Algeria e nell’OAS, era stato fondatore di Europe-Action (1963).
Dopo aver contribuito alla fondazione del Grece se n’era allontanato per maggior anticomunismo fondando l’Institut d’études occidentales (IEO), critico verso l’antiatlantismo di de Benoist.
Nel 1990 aveva dato vita ad una rivista storica ad altissima diffusione Enquête sur l’histoire, per poi fondare nel 2002 La Nouvelle Revue d’Histoire, trasformata nel 2006 NRH.
Militare e militante, questo Junker gallico, autentica incarnazione del mioto dei Centurioni di Lartéguy, ha dedicato la vita a combattere ogni forma di sovvertimento.
Così anche il suo ultimo gesto è stato quello di un guerriero: si è dato la morte e le ha dato un significato. Quello dell’ultimo quadrato, in linea con tutta la sua esistenza combattiva.
Il suo cuore ribelle ha cessato di vivere con un coup d’éclat, in un luogo sacro, alzando nel cielo il bianco sole dei vinti.

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