Il 21 settembre del 19 a.C. di ritorno da un viaggio in Grecia, sbarcando a Brindisi, forse per effetto di un colpo di sole, muore il poeta Publio Virgilio Marone. Ha con sé il manoscritto dell’Eneide appena conclusa e che non ha avuto il tempo di correggere. Ne ordina la distruzione: per nostra fortuna quella sua volontà non venne esaudita.